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One Ocean Foundation pubblica l’ultimo studio sull’inquinamento causato dall’industria della moda
13 Ottobre 2023

One Ocean Foundation pubblica l’ultimo studio sull’inquinamento causato dall’industria della moda


L’inquinamento da microplastiche è ormai un fatto accertato e studiato. Un fenomeno che preoccupa non poco non solo per il futuro del mare e dei suoi abitanti, ma anche per gli esseri umani. Dallo stato di salute degli ecosistemi marini dipende l’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, i cambiamenti climatici, le catastrofi naturali. Una consapevolezza che solo negli ultimi anni si sta consolidando anche grazie a fondazioni come One Ocean Foundation, nata nel 2017 per volere dello Yacht Club Costa Smeralda di Porto Cervo per celebrare i 50 anni dalla fondazione, con l’obiettivo di accelerare la soluzione ai problemi degli oceani. E tra gli obiettivi di OFF c’è proprio quello di sensibilizzare le grandi aziende ad attuare politiche volte alla sostenibilità e a limitare l’impatto delle proprie produzioni sulla natura. Il team scientifico creato dalla fondazione negli anni ha prodotto una notevole quantità di report e studi focalizzando in particolare l’attenzione sull’inquinamento prodotto dal settore moda che attraverso le microplastiche rappresentano la maggiore pressione esercitata sugli ecosistemi marini. A dirlo è proprio lo studio, appena pubblicato dalla fondazione sulle pressioni dirette e indirette dell\'industria tessile e dellabbigliamento sulloceano.



«Purtroppo, le attuali tendenze di stile di vita e di consumo hanno aumentato enormemente la produzione di abbigliamento - hanno commentato spiegato gli studiosi di OFF - , con un impatto significativo sugli ecosistemi marini e costieri.   Per questo motivo è importante sapere che l\'uso di sostanze chimiche nocive nella catena  della moda, dall\'estrazione delle materie prime alla tintura e alla stampa degli indumenti, ha un impatto negativo sull\'ambiente marino, tra cui l\'eutrofizzazione e l\'inquinamento delle acque che l\'industria contribuisce a circa il 5-6% delle emissioni annuali di gas a effetto serra, principalmente a causa della produzione di fibre sintetiche che dipendono da combustibili fossili. Che grandi quantità di microplastiche inquinano ogni anno l\'oceano a causa del lavaggio di fibre sintetiche che contengono sostanze chimiche che inquinano l\'oceano e influiscono sugli organismi marini e l\'intera catena alimentare».



Ovviamente a tutti questi problemi ci potrebbe essere una soluzione con l’impegnò in prima persona dell’Industria che secondo OFF potrebbe introdurre impianti di trattamento in loco per trattare le acque reflue o utilizzare tinture naturali che possono ridurre l\'inquinamento delle acque nella fase di lavorazione. Passare da tessuti a base di combustibili fossili a materiali organici o riciclati per ridurre le emissioni di CO2. Utilizzare materiali plastici riciclati per la produzione di abbigliamento e attuare programmi educativi post-consumo per insegnare ai consumatori come lavare correttamente gli indumenti per ridurre al minimo l\'introduzione di microplastiche. Lo studio appena pubblicato è piuttosto approfondito e chi volesse approfondire lo può fare accedendo all’apposito review pubblicata sul sito della fondazione al seguente link.



Davide Mosca


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