Osterie d\'Italia Slow Food, Sardegna presente con cinque chiocciole
Una guida tutta da gustare è stata appena presentata in questi giorni al Piccolo Teatro Strehler di Milano. Si tratta delle Osterie d\'Italia di Slow Food Editore che raggruppa attorno a sé le migliori esperienze gastronomiche del Belpaese. Se sulla qualità non si discute, per capire la mole di lavoro che c’è dietro basta snocciolare qualche numero: 240 collaboratori sparsi in tutta Italia, e 1730 indirizzi di osterie, agriturismi, enoteche. Tutto lo stivale è stato studiato da cinema a fondo, e alla fine sono emerse ben 139 novità rispetto alla scorsa edizione, «molti dei quali - affermano i curatori Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni - aperti di recente e, soprattutto, da giovani cuochi e cuoche, imprenditori e imprenditrici che, tra i tanti modelli offerti dalla ristorazione contemporanea, hanno scelto di calzare proprio quello dell’osteria».
Oltre al classico riconoscimento della Chiocciola (consegnato alle realtà che si distinguono per una proposta di qualità, il rispetto dell’ambiente, e per tutti quei valori che appartengono alla filosofia di Slow Food), e della Bottiglia (per la ricca proposta di vini), in Osterie d’Italia 2023 è presente un’altra novità: il Bere Bene, assegnato ai locali che offrono, accanto o in sostituzione a una selezione di vini, bevande alcoliche che vanno dalle birre artigianali, distillati, cocktail ma anche succhi, estratti e infusi.
A ricevere la Chiocciola nella trentatreesima edizione della guida sono 270 osterie, mentre a ottenere la Bottiglia e il Bere Bene sono rispettivamente in 450 e 126. La regione con il maggior numero di Chiocciole è la Toscana con 27, seguita dal Piemonte (26) e dalla Campania (25), ma anche la Sardegna si è difesa bene.
Sono infatti cinque le osterie sarde ad aver ricevuto il massimo riconoscimento della guida. Una lista che parte da Cagliari con la Locanda dei Buoni e Cattivi e spazia per tutta l’isola con Su Recreu di Ittiri (Sassari), Il Rifugio di Nuoro, Letizia di Nuxis, nel Sulcis, La Rosa dei Venti di Sennariolo (Oristano).
Riccardo Lo Re