Cresce il numero di passeggeri e croceristi in Sardegna nel 2023
I dati appena diffusi dall’autorità di sistema portuale del mare di Sardegna sembrano essere incoraggianti per la stagione 2024. Cresce, infatti, il numero dei passeggeri, ma non solo di quelli sbarcati dai traghetti di linea, ma anche dei croceristi. Segnali positivi anche per le merci su gommato, il dato negativo riguarda, invece, le materie prime. «Nonostante lo scenario di crisi internazionale che ha colpito e, purtroppo, continua a colpire il trasporto marittimo, gli scali del Sistema Sardegna continuano a mantenere la rotta – dice Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Il 2023 è stato, nel complesso, l’anno record per il settore cabotiero. A partire dal traffico passeggeri che, forte anche della crescita sulle rotte minori, ha superato abbondantemente le 6 milioni di unità, accompagnato dalla movimentazione di merci su gommato che cresce di un ulteriore 3 per cento, attestandosi a oltre 12 milioni e 605 mila tonnellate. Ancora più entusiasmante, quello delle crociere, con un 97 per cento di balzo rispetto ad un 2022 già di per sé positivo. Unica nota negativa, che purtroppo prescinde dall’impegno dell’Ente nella stimolazione del mercato, quella delle rinfuse, pesantemente penalizzate dalle tensioni internazionali nell’Est Europa e oggi ancora più acuite da nuovi focolai di tensione su rotte strategiche come il Mar Rosso». Andando nell’analisi specifica dei dati balza agli occhi il balzo in avanti del traffico passeggeri. La somma dei numeri dei principali porti commerciali (Cagliari, Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci ed Arbatax), è infatti pari a circa 5 milioni e 326 mila unità, registrando un più 7 per cento rispetto ad un 2022 già record. Stessa percentuale di crescita anche per il traffico sulle rotte inferiori alle 20 miglia (Santa Teresa e Portovesme), che si attestano a poco meno di circa 883 mila passeggeri. Impressionante il dato delle crociere con un incremento del 50percento rispetto al 2022. Ancora un segno positivo poi per le merci trasportate su gommato che, con un più 3 per cento sull’anno precedente, sono cresciute di circa 365 mila tonnellate rispetto alle 12 milioni e 241 mila del 2022. Per quanto riguarda, invece, i segni meno l’autorità di sistema mette in evidenza la movimentazione delle cosiddette “rinfuse”. In dettaglio, si riduce del 7 per cento il volume di tonnellate liquide (principalmente petrolio greggio in entrata e raffinati in uscita) e del 27 per cento quelle solide. Pesano sul calo, una contrazione dell’import di granaglie, mangimi e carbone. Materie prime, queste, che hanno maggiormente subito il blocco degli scambi commerciali con i principali fornitori di Est Europa ed Asia: Ucraina e Russia. Rallenta anche l’esportazione di materiali di cava e minerali che, da circa 1 milione e 700 mila tonnellate del 2022, passa a poco più di 1 milione e 250 mila dell’anno in esame.
Davide Mosca