Per la Costa Smeralda un futuro sempre più green
La Costa Smeralda non smette di guardare lontano. Continua ad anticipare i tempi e si fa promotrice di idee e strategie destinate a rivoluzionare la destinazione. Il futuro è insomma un grande cantiere in cui il Consorzio Costa Smeralda ricoprirà un ruolo come sempre da protagonista. I campi d’azione sono sostanzialmente tre: ambiente, benessere e nuove tecnologie.
Il primo aspetto è da sempre presente tra i codici del Dna smeraldino. Fin dalla sua fondazione la Costa Smeralda ha infatti individuato nella salvaguardia ambientale la sua stella polare. Un patto con la natura che nessuno ha mai pensato di mettere in discussione.
I numeri parlano chiaro: la Costa Smeralda è una delle zone verdi più grandi d’Europa, con il 96,3% del comprensorio formato da aree integralmente naturali. Dei suoi 3114 ettari, soltanto 117 sono quelli edificati. Ma non basta. Adesso la Costa Smeralda vuole continuare ad andare oltre. Il prossimo obiettivo diventa quindi quello di ottenere la prestigiosa certificazione di Green Destination, che viene rilasciata alle località di tutto il mondo impegnate nella promozione di un turismo sostenibile.
Il percorso coinvolgerà ovviamente il Consorzio Costa Smeralda, Smeralda Holding e anche il Comune, che la scorsa estate, attraverso due ordinanze, ha per esempio fortemente limitato il fumo e la plastica nelle spiagge.
Ma non solo. L’idea è infatti quella di creare una vera e propria rete che coinvolga anche operatori, popolazione locale, associazioni e fondazioni. Attraverso una accurata serie di interventi e strategie, la Costa Smeralda diventerà una destinazione turistica ancor più sostenibile.
Il Consorzio si farà quindi promotore di un protocollo, ovviamente adeguato ai parametri internazionali delle Green Destination, che permetta di ottenere importanti e concreti risultati nel giro di breve tempo. Un primo passo sarà compiuto nei prossimi mesi con l’organizzazione di un evento che innescherà un circolo virtuoso in nome della sostenibilità ambientale.
E tutto questo con la consapevolezza che il mondo, quello che funziona e che crede in un domani meno impattante, va ormai in questa direzione.
Sono infatti numerose le destinazioni che stanno investendo in un futuro più green. In Italia degli ottimi esempi arrivano da due piccoli centri dell’arco alpino: Moena e Cogne, la prima in Trentino e la seconda in Valle d’Aosta, entrambe riconosciute come Green Destination. I due paesini, negli anni, sono riusciti a incrementare notevolmente le presenze turistiche. E questo grazie anche a una accoglienza che si basa sulla valorizzazione dei sapori locali, sui percorsi a piedi e in bicicletta, sull’utilizzo di veicoli elettrici e su aziende e impianti a bassissimo impatto ambientale.
Dario Budroni