Piaget Polo introduce il calendario perpetuo
Il Polo di Piaget è uno dei segnatempo con maggior carattere presentati nell’ultimo mezzo secolo. Nato sul finire degli anni ’70 dalla passione di Yves Piaget per gli sport equestri, fu la risposta del marchio alla tendenza degli orologi sportivi di lusso iniziata alcuni anni prima. Il suo design inconfondibile, che inscrive la lunetta tonda all’interno della cassa a cuscino, lo ha reso un simbolo del marchio al pari dell’Altiplano.
Negli anni, il Piaget Polo è stato indossato da personaggi celeberrimi come Ursula Andress, Roger Moore, Andy Warhol, Björn Borg, Steve Martin, Miles Davis e, più recentemente, Ryan Reynolds. Orologio spiccatamente unisex, in oro o in acciaio, incarna ancora oggi la raffinatezza e la stravaganza proprie di Piaget e ha ospitato nel tempo un numero limitato di complicazioni.
Per la prima volta il calendario perpetuo
Solo oggi, però, Piaget ha inserito nella linea Polo una tra le più raffinate di queste complicazioni, il calendario perpetuo meccanico, nel quale il brand ha ulteriormente sviluppato le competenze già messe a frutto in altre collezioni. Questa tipologia di segnatempo si rivolge a un pubblico esigente e attento, che apprezza il savoir-faire dell’alta orologeria.
Un terreno nel quale Piaget ha affondato radici profonde. Il marchio ha costruito la propria reputazione prima nello sviluppo e nella produzione di componenti ultrapiatti, poi nella creazione di movimenti sottilissimi. Il nuovo calibro automatico ultrapiatto 1255P che anima il Polo Calendario Perpetuo è spesso solo 4 mm, assicura 42 ore di riserva di carica e deriva dal 1200P, ultrasottile e affidabile. A esso, i maestri orologiai di Piaget hanno aggiunto un calendario perpetuo con meccanismo per le fasi lunari.
Il nuovo Piaget Polo Calendario Perpetuo trae vantaggio da questa capacità di compattare gli spazi nello spessore complessivo della cassa: 8,65 mm sono un’inezia per un orologio con calendario perpetuo, considerando che con questa complicazione esistono segnatempo spessi anche il doppio. Il diametro è invece di 42 mm e racchiude tutto l’universo di Piaget sul polso, conservando il carattere gioioso e lussuoso di questa collezione.
Chiarezza di informazioni
Gli orologi con calendario perpetuo sono progettati per misurare correttamente il giorno, la data e l’anno fino al 2100, oltre ai mesi, alle fasi lunari e al ciclo degli anni bisestili. Il Piaget Polo Calendario Perpetuo ultrasottile ha il quadrante verde smeraldo scuro lavorato con un motivo godronato. Ospita tre contatori: data, mese (con indicazione dell’anno bisestile) e giorno della settimana, rispettivamente a ore 9, 12 e 3. A ore 6 c’è l’indicazione delle fasi lunari.
Le varie funzioni possono essere regolate utilizzando i pulsanti alloggiati a lato della cassa, sapientemente celati in modo da dare continuità alla carrure e non squilibrare l’estetica complessiva dell’orologio.
Come da tradizione di Piaget, i contatori sono lavorati con finiture differenti, che moltiplicano i giochi di luce sul quadrante, mentre agli indici è applicato il SuperLumiNova per una visibilità ottimale anche in condizioni di luce scarsa. Sul bracciale ricompare il motivo godronato, che distingue il Polo fin dalla sua nascita. In questo modo, Piaget rafforza la continuità tra i Polo della generazione attuale e di quella precedente.
A proposito di bracciale, grazie al nuovo sistema intercambiabile SingleTouch il Polo Calendario Perpetuo può essere indossato sia con quello in acciaio, sia con il cinturino in caucciù in dotazione. A consolidare la duplica anima, sportiva ed elegante, dell’orologio.
Puro savoir-faire Piaget
Simbolo dell’incontro tra haute horlogerie e vestibilità quotidiana, il Piaget Polo si indossa di giorno e di sera, in occasioni formali e informali. Sia che si tratti di un classico solo tempo, sia di un complicato come il Calendario Perpetuo, perché incarna il mix gioioso di uso quotidiano, raffinatezza e stravaganza che ne ha creato la fama.
Fedele al dettato di Georges-Edouard Piaget prima e di Yves Piaget poi, il brand considera lo stile come un dono, un settimo senso che non si può imparare o acquistare. A prescindere dal luogo e dal momento, pur rimanendo raffinatamente casual, il Polo invita a esprimere la propria versatilità e autenticità, grazie alla capacità di adattarsi e di distinguersi al tempo stesso.
Davide Passoni