Pin-Back Buttons, una spilla personalizzata per dire no alla guerra
Il Museo Nivola ha lanciato una straordinaria iniziativa a favore della pace. Un progetto legato alla mostra Pedro Reyes. Zero Armi Nucleari in programma in queste settimane a Orani dal 24 settembre fino al 22 febbraio 2023. L’istituzione dedicata alla figura di Costantino Nivola ha istituito il concorso Pin-Back Buttons | Against the Bomb. L’obiettivo è chiaro: dire no alla guerra e ridurre il numero spropositato delle armi nucleari.
Pin-Back Buttons si basa sul poster di Pedro Reyes dal titolo Protest and Survive, con il quale l’artista messicano ha scelto di manifestare il suo dissenso e porre allo stesso tempo all’attenzione del pubblico certi temi di importanza politico dagli anni Settanta a quelli ottanta.
«Vogliamo veicolare un messaggio di pace in tutte le forme possibili - ha affermato all\'ANSA il direttore del Museo Luca Cheri - E lo faremo permettendo agli artisti e ai non artisti di occuparsi del tema attraverso la grafica, coinvolgendo i ragazzi delle scuole di Orani».
Il progetto
I giovani saranno i veri protagonisti di questa iniziativa che vuole essere un esempio concreto di attivismo attraverso l’arte e i suoi simboli. La spilletta è un oggetto che s’identifica con chi la indossa. Un mezzo espressivo all’interno del quale si cela un messaggio chiaro del suo autore. Prendendo proprio come esempio la collezione di spille dell’artista – segno evidente dell’attività di protesta che porto alla diminuzione degli arsenali nucleari – chi vorrà partecipare al concorso dovranno presentare una loro personale grafica sul tema della guerra, del disarmo nucleare e della non violenza.
Info utili
Tutti potranno mettersi alla prova sfruttando la propria creatività a proprio vantaggio. I partecipanti di Pin-Back Buttons potranno mandare la propria proposta grafica all’indirizzo info@museonivola.it. Tra le proposte che arriveranno nelle prossime settimane, i giovani della scuola secondaria di Orani selezioneranno una grafica che sarà usata per la produzione delle spillette per il bookshop del Museo.
Riccardo Lo Re