“Più educazione e convivenza”, Mario Tozzi sul caso Jj4
È un primato tristemente significativo quello di Jj4, il primo esemplare di orso ad aver ucciso un essere umano in Italia. Da più di dieci giorni la vicenda che ha visto il giovane runner di 26 anni Andrea Papi, aggredito dall\'animale durante una passeggiata nei boschi di Clades in Trentino, ha acceso i riflettori dei media e diviso l\'opinione pubblica tra coloro che sono favorevoli all\'abbattimento dell\'orsa e chi, al contrario, propende per un approccio più compassionevole.
Tra questi anche il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi, autore del volume \"Mediterraneo inaspettato. La storia del Mare nostrum raccontata dai suoi abitanti\" e vincitore del Premio Costa Smeralda - Cultura del Mediterraneo, che si è schierato tra coloro che propendono per un approccio molto più umano e responsabile nei confronti dell\'orsa Jj4.
Con un intervento durante la puntata di Cartabianca andata in onda il 18 aprile su Rai 3, il noto divulgatore ha infatti espresso un\'opinione netta e decisa. «Uccidere un individuo di una specie così importante, di una specie cosiddetta ombrello (che con la sua presenza protegge le altre specie e gli habitat), di una specie simbolo, è profondamente diseducativo», ha dichiarato Tozzi senza mezzi termini. Rispondendo alle proposte di eutanasia avanzate in questi ultimi giorni, lo scienziato ha invece sottolineato l\'importanza di educare le persone a convivere con gli animali selvatici e di cercare un equilibrio con il mondo naturale, l\'unico modo per evitare l\'insorgere di altre tragedie. In questo senso, Tozzi ha fatto riferimento all\'esempio dell\'Abruzzo, dove la presenza degli orsi è ben radicata e non si sono mai verificati incidenti drammatici come quello di Clades. Nel corso dell\'intervento, Mario Tozzi ha sottolineato l’importanza anche di altre specie considerate pericolose per l’uomo, come ad esempio i lupi.
Non è la prima volta che Mario Tozzi si schiera a favore dei diritti degli animali. Lo scienziato è membro del consiglio scientifico del WWF e più volte ha espresso pareri molto negativi nei confronti dell’attività venatoria e sugli allevamenti intensivi. Sulal vicenda di Jj4 gli fanno coro numerose associazioni e leghe per i diritti degli animali, oltre che l’Ordine dei veterinari del Trentino, che ha recentemente vietato ai propri iscritti di provocare l’eutanasia dell’animale. Ora non si può far altro che attendere che il Tar si esprima in maniera definitiva sulla questione per sapere quale sarà il destino dell’orsa, in questo caso mediatico che è diventato a tutti gli effetti l’ennesimo - evitabile - scontro tra la natura e l’uomo.
Francesco di Nuzzo