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Reati ambientali in crescita: “male” anche la Sardegna
7 Settembre 2023

Reati ambientali in crescita: “male” anche la Sardegna


Da Nostrum a Monstrum il passo è purtroppo sempre più breve. E l’identikit del colpevole ancora una volta ha il volto umano di chi per interessi personali è disposto a mettere in gioco il futuro del mare e dell’umanità in genere. Particolarmente preoccupanti sono i dati emersi dal rapporto di Legambiente 2023, denominato per l’appunto Mare Monstrum, che è stato diffuso negli scorsi giorni, proprio il 4 settembre, per commemorare la memoria del sindaco pescatore di Pollica, Angelo Vassallo, assassinato tredici anni fa per il suo impegno contro l’illegalità e le speculazioni. Nonostante l’intensificazione dei controlli della Guardia Costiera e delle forze dell’ordine sono ancora migliaia i reati che si compiono in tutte le coste italiane. Cemento illegale, inquinamento, mancate depurazioni, pesca di frodo con le maglie nere prevalentemente vestite dalle Regioni con maggiore presenza mafiosa, ma non solo, perché nelle classifiche sono presenti anche Regioni considerate virtuose come Emilia Romagna, Toscana e Sardegna. Fenomeni dunque che colpiscono trasversalmente da sud a nord e che non accennano ad attenuarsi e al contrario si intensificano. A partire dal problema numero 1, messo in luce da Legambiente: il Ciclo illegale del cemento che rappresenta il 52,9 percento dei reati accertati nelle regioni costiere alle violazioni in materia di urbanistica allabusivismo edilizio, alla gestione illecita delle cave e ai reati ambientali negli appalti pubblici.



Insomma, la passione per la villetta vista mare, anche se realizzata illegalmente, così come per lo stabilimento balneare fuorilegge in molte regioni del nostro Paese non accenna a diminuire. In questo caso, probabilmente anche grazie a una legge regionale particolarmente dura in materia, la Sardegna è all’ultimo posto della classifica con “soli” 148 reati accertati, la prima in classifica la Campania ne ha totalizzati 1727. Stesso discorso per quanto riguarda i reati legati all’inquinamento in mare, dove però l’isola si piazza al penultimo posto davanti al Molise con 112 reati consumati sul territorio. Tra le altre problematiche è da segnalare la pesca di frodo dove la Sardegna risale di qualche posto nella classifica “negativa” piazzandosi all’undicesimo posto con 10280 prodotti ittici sequestrati contro i 129.395 mila sequestrati in Sicilia.



Altra piaga segnalata dal rapporto sono i danni ambientali causati dalla Nautica da Diporto e dalle violazioni del codice della navigazione dove la Sardegna sale ancora la classifica negativa piazzandosi all’ottavo posto con sedici reati accertati. I dati forniti da Legambiente rappresentano la fotografia del 2022 e la denuncia di storie di aggressione delle nostre coste e al mare del nostro paese. In totale reati ambientali sono stati 19.530, con un incremento del +3,2% rispetto al 2021, mentre gli illeciti amministrativi (44.444) sono cresciuti del 13,1%. Nel rapporto sono anche contenute otto proposte di Legambiente al Governo al fine di invertire la tendenza e tutelare in maniera più efficace l’infinito patrimonio ambientale delle Coste e del mare.



Davide Mosca


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