Riprende il restauro del Dolmen di Sa Coveccada a Mores
Prosegue il restauro del monumento megalitico di Sa Coveccada a Mores, in provincia di Sassari. Il progetto arriva dopo un primo intervento di messa in sicurezza risalente al 2011, ma con questo ultimo stanziamento il complesso archeologico tornerà alla sua bellezza originaria. Il Ministero della Cultura ha istituito un fondo di circa un milione di euro che consentirà di completare il restauro sotto ogni punto di vista. I lavori riguarderanno in particolare il completamento di tutti gli interventi su tutta l’area del monumento a partire dalla rimozione della copertura provvisoria che in questo momento sta tutelando il dolmen.
Il progetto
L’obiettivo che si è posto il Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Sardegna è chiaro: mantenere intatta questa straordinaria testimonianza che ci arriva dalle civiltà passate. E per farlo è necessario che questi monumenti vengano fruiti da un numero sempre maggiore di turisti aumentando la qualità dell’offerta presente sul territorio. Il patrimonio archeologico non è mai qualcosa di statico, ma deve stare al passo coi tempi come dimostrano gli esempi virtuosi che ruotato attorno alla cultura in Sardegna. Millenni di storia come il Dolmen di Sa Coveccada vanno preservati a partire dalle sue pietre più preziose che sono in questo caso le rocce (trachite tufacea grigio-rosa) che tengono in piedi il monumento.
L’iter dei lavori
Le dimensioni sono qualcosa di davvero unico: cinque metri di lunghezza, oltre due metri di altezza. Numeri di una certa importanza che gli hanno permesso di entrare nella tentative list delle candidature per l’Unesco. Insieme alla Soprintendenza ABAP di Sassari e Nuoro e con il comune di Mores ci cercherà dunque di rafforzare il valore di questa struttura, partendo da una prima mappatura del degrado così da completare la fase restauro. Da qui si realizzerà un sistema di copertura del monumento insieme a un percorso che servirà per la visita non solo del Dolmen ma anche al Menhir nelle immediate vicinanze. A quel punto l’edifico tornerà al suo antico splendore. Una buona notizia per i turisti e per gli amanti della storia dell’isola.
Riccardo Lo Re