Rolls Royce festeggia i 100 anni della 20 H.P.
Rolls Royce festeggia i 100 anni della 20 H.P.
La prima vettura destinata al conducente/guidatore è l’antenata dei modelli più recenti.
Lanciata per la prima volta sul mercato il 6 ottobre 1922, la leggendaria Twenty compie 100 anni. La prima Rolls Royce destinata all\'autista-propietario, la 20 H.P. è l\'antesignana di vetture diventate celebri per la storia della casa automobilistica, come la Ghost e perfino il prossimo attesissimo modello Spectre, la nuova auto di lusso completamente elettrica del marchio inglese.
«Ogni Rolls-Royce è sia evolutiva che rivoluzionaria: fedele al nostro design essenziale e ai nostri principi ingegneristici, portando la tecnologia, il comfort e l\'esperienza di guida a un nuovo livello. Ma durante la nostra lunga storia, ci sono stati alcuni modelli determinanti che hanno alterato in modo permanente il più ampio panorama automobilistico.» ha dichiarato l\'amministratore delegato del gruppo Rolls-Royce Motor Cars, Torsten Müller-Ötvös «Il \"Twenty\", lanciato 100 anni fa, è uno di questi. Ci uniamo ai proprietari e agli appassionati di tutto il mondo per celebrare questa occasione molto speciale e celebrare l\'eredità duratura di questa leggendaria e tanto amata automobile».
La Twenty si è dimostrata fin da subito un\'automobile all\'avanguardia per la sua epoca, grazie anche al suo sistema di sterzo, frenata e sospensione che l\'ha resa popolare tra i clienti affezionati e i nuovi proprietari. La 20 H.P. è diventata così il template di riferimento per tutti i successivi modelli di Rolls Royce, a partire dal motore a sei cilindri di linea, la cui influenza è riconducibile alle vetture databili fino al 1959. Quello che è rimasto invariato nel tempo, invece, è la filosofia della casa britannica, che da sempre spinge la sua produzione verso nuove vette tecnologiche. Che sia il passato con la 20 H.P o il futuro con il nuovo modello Spectre, il motto di Rolls Royce era e rimane il medesimo: \"Prendi il meglio che esiste e rendilo migliore\". (Francesco di Nuzzo)