Sardegna design awards 2023, ripensare gli spazi pubblici e le relazioni
Sono stati assegnati i premi della prima edizione del Sardegna Design Award, appuntamento dedicato all’innovazione che per il biennio 2022-2024 è incentrato sulla creazione di un arredo urbano per uno spazio pubblico. Il progetto, promosso dal Ceas, centro di educazione all’ambiente e alla sostenibilità Masullas – Parte Montis, si serve di uno slogan di grande impatto, ovvero think to do (pensare per fare). Un pensiero che accomuna designer e artigiani che, insieme, puntano a riscrivere la semantica degli oggetti del presente e del futuro. Chi infatti ha preso parte al concorso si sono posti come obiettivo di raccontare la storia in vari passaggi, dall’idea iniziale fino ai vari processi che porteranno alla sua realizzazione. Si parla ovviamente di materiali, ma anche di una visione rispetto alla società contemporanea. Valori che Sardegna Design Awards condivide e cerca di approfondire grazie all’artigianato sardo.
A partire da uno studio approfondito si costruiscono prodotti del futuro capaci allo stesso tempo di dialogare con l’ambiente e la cultura portando avanti idee che possono cambiare il mondo. A oggi gli argomenti al centro della discussione sono la biodiversità, la sostenibilità e la tutela delle risorse naturali, ma c’è anche da tenere presente il tema della riqualificazione degli spazi partendo dal rispetto dei materiali e del contesto urbano. È proprio da questo confronto complesso e articolato che Sardegna Design Award vuole stabilire nuovi confini nel mercato internazionale, con una riflessione accurata sui nuovi prodotti da realizzare e da esportare in tutto il mondo.
Per fare tutto questo Sardegna Design Awards si è servito di una giuria di qualità: Raffaella Fagnoni, professore ordinario all’Università Iuav di Venezia dal dicembre 2019, dove insegna nei Laboratori di Progetto; Roberto Palomba, architetto e designer di fama internazionale e fondatore con Ludovica Serafini dello studio Palomba Serafini Associati; Caterina Quartana, Textile Designer e docente universitario all’ Istituto Europeo del Design.
Nella categoria professionisti ad aggiudicarsi il primo premio è stato Carlo allegri con una seduta circolare che si ispira ai cesti della tradizione. Secondi classificati sono Vittorio Pannozzo e Mattia Fornari con il progetto Nami, l’onda sarda nel mondo che può essere una seduta, un dissuasore sorgente luminosa oppure un vaso. Terzo posto invece per Luca Usai con una seduta monolitica. Per quanto riguarda invece gli studenti a conquistare il primato un sistema-prodotto capace di adattarsi a diversi contesti e ambienti, realizzato da Pietro Avenia.
Riccardo Lo Re