Sardegna e il cinema, la meta ideale per film e serie tv
Il cinema è una macchina che produce sogni, portando il pubblico verso dei mondi inesplorati usando come mezzo l’immagine. Tanti si fermano al lato romantico, artistico, personale del cinema, senza tenere presente invece il lato economico di quella che è un’industria a tutto tondo. La Sardegna Film Commission da questo punto di vista sta lavorando molto per attrarre le migliori produzioni del Paese, e non solo. Con l’Assessorato RAS al Turismo, Artigianato e Commercio si è deciso di puntare molto sul rilancio audiovisivo regionale, non solo in termini strettamente legati al territorio, finanziando eventi e festival locali in programma nell’isola, ma anche dal punto di vista produttivo in senso stretto, dialogando con le principali realtà del Paese ed estere.
L’attività di location scouting
Nel 2020 la Regione ha investito circa un milione di euro in questo settore attraverso il fondo Location Scouting e Co-Marketing. Si tratta di «un finanziamento comunitario importante», afferma il Presidente della Fondazione Sardegna Film Commission Gianluca Aste, perché non basta solo la promozione dei grandi eventi durante l’anno. Bisogna puntare sull’intera filiera produttiva, a cominciare dalle «attività di location scouting che la Fondazione Sardegna Film Commission promuove per attrarre gli investimenti dei progetti audiovisivi sull’isola. Sono queste le azioni che garantiscono la scoperta del nostro territorio anche all’estero e supportano la creazione di narrazioni che coinvolgano le nostre storie e, al contempo, rivelino come straordinarie location, il patrimonio naturalistico ed ambientale» della Sardegna.
Da L’isola di Pietro a La vita che volevamo
Questa prima fase si è conclusa con un’analisi di Ergo Research, dal titolo “Monitoraggio e verifica dei risultati delle attività di promozione”, dove si è cercato di porre l’accento sugli effetti che produzioni come L’isola di Pietro, la serie andata in onda sui canali Mediaset, e il film La vita che volevamo (What We Wanted), distribuito in Italia su Netflix, hanno generato sul territorio.
Per quanto riguarda il lungometraggio di Ulrike Kofler scelto per rappresentare l’Austria agli Oscar 2021, i risultati sembrano essere davvero convincenti sotto vari aspetti. Il primo è strettamente legato agli introiti economici, con alcuni alberghi ad aver giovato della presenza delle troupe. Le riprese erano state programmate durante la bassa stagione (si parla dal 30 settembre al 2 novembre 2019), e questo ha permesso di riempire 40 camere in periodo in cui c’era minor probabilità di occuparle. Da tenere presente anche l’impiego dei professionisti del settore e la selezione del casting per il film, con comparse strettamente locali che hanno preso parte alla produzione.
I benefici futuri
Questi sono solo gli effetti nel breve periodo. E i benefici nel lungo periodo? Come si fa a stabilirli con certezza? È difficile dare una risposta certa, anche se ci sono alcuni mezzi riescono a stabilire a grandi linee il successo di un determinato prodotto sul mercato. Uno di questi è stato usato proprio dalla società Ergo Research per conto della Fondazione Sardegna Film Commission: una serie di interviste a utenti austriaci e tedeschi iscritti alla piattaforma di Netflix. Non solo questi hanno apprezzato l’ultima opera del regista Ulrike Kofler, ma in alcuni spettatori al termine della visione ha deciso di volerne sapere di più della Sardegna, con il desiderio, chissà, di venire proprio in questa splendida Regione per una bella vacanza.
«La vita che volevamo è stato uno degli originali Netflix più apprezzati in Austria e in Germania negli ultimi mesi – racconta Michele Casula di Ergo Research – La visione del film ha attivato una forte curiosità verso le location della Sardegna, tanto da far registrare (dai paesi in questione) un nuovo picco su Google Trends per la ricerca del termine “Sardinien”, in un periodo che anticipa quello in cui di solito si prendono le decisioni per le vacanze estive. La designazione del film come candidato dell’Austria per l’Oscar come migliore film internazionale ha amplificato ulteriormente questa attenzione. Su una scala da uno a dieci circa la metà degli intervistati attribuisce all’ipotesi di una vacanza in Sardegna un giudizio superiore all’8 e il 12% indica espressamente la Sardegna come possibile meta di vacanze entro due anni».
Le ultime produzioni
La macchina dei sogni non si è più fermata, puntando sempre di più verso delle storie di ampio respiro. Proprio in questi giorni è uscito su Io resto in sala, la piattaforma a sostegno dei cinema indipendenti, e su Chili il documentario di Victor Cruz Kentannos, prodotto da Kino Produzioni e girato nelle zone blu presenti nel pianeta, tra le quali spicca proprio la Sardegna. Ed è proprio degli ultimi giorni la notizia della scelta di Santa Teresa di Gallura per le riprese del nuovo live action di Walt Disney Company, la Sirenetta, diretto da Rob Marshal.
Riccardo Lo Re