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Sardegna: una passeggiata nella penisola del Sinis
26 Gennaio 2021

Sardegna: una passeggiata nella penisola del Sinis


Sembra quasi di un altro mondo il panorama che si può ammirare nella Penisola del Sinis, una striscia di terra verde e incontaminata, dichiarata zona protetta nel 1977 insieme alla più distante, ma raggiungibile in barca, isola di Mal di Ventre.


Non sorprende che l’area sia posta sotto tutela: l’intera zona, che tra terra e mare annovera quasi 26mila ettari di territorio, è un tripudio di paesaggi terrestri, marini, lagunari e archeologici tutti da scoprire.



La storia della Penisola del Sinis


Dal punto di vista archeologico, la storia delle civiltà che hanno calcato questa penisola inizia con i nuragici, che già dal II millennio a.C. abitavano l’area dove oggi sorgono le rovine della fenicia Tharros. Ma sono proprio le rovine di Tharros ciò che oggi cattura l’attenzione: in tutta la loro bellezza antica, alcune colonne e basamenti si stagliano ancora come a sfidare gli elementi.


A pochi passi dal sito archeologico poi è possibile ammirare la torre spagnola di San Giovanni, un’antica costruzione visitabile che si erge sulla costa e che insieme alla Torre Vecchia più vicina al faro, fungeva da protezione contro le invasioni nemiche.



Le spiagge


Oggi le due torri vegliano sulle bellissime spiagge maggiori della penisola, la spiaggia di Capo San Marco e la spiaggia di San Giovanni di Sinis, entrambe esposte a occidente e l’ultima delle quali accessibile per una buona parte anche ai cani.



A proposito di spiagge poi, i fondali intorno a questo lembo di terra sono un vero e proprio museo subacqueo perfetto per gli appassionati di storia e snorkeling. Tra queste acque è possibile effettuare immersioni alla scoperta di relitti spagnoli e romani, organizzare una giornata in pescaturismo o ancora andare alla ricerca di delfini e altri animali marini in barca a vela.



Oltre la penisola, l’entroterra è ricco di luoghi perfetti per realizzare un itinerario alla scoperta della storia e della natura di questa zona. Proseguendo a ovest l’Area Naturalistica di Seu regalerà a chi vi passeggerà un panorama mozzafiato tra il verde della macchia mediterranea e il blu del mare tutto intorno. Continuando la passeggiata è poi il turno delle spiagge di quarzo bianco di quell’area, le più famose delle quali sono la spiaggia di Maimoni e di su Zinnibiri.



L\'area di Cabras


A est, i grandi stagni di Cabras offrono una visuale indimenticabile su un ecosistema vario e affascinante, ricco di fauna e di flora e a due passi dalla città omonima, il cui fiore all’occhiello (ma non l’unico) è il Museo Archeologico. Proprio nel museo infatti sono esposti i Giganti di Mont’e Prama, delle titaniche sculture di circa 2 metri trovati a Monti Prama nel 1974 e il cui scopo è ancora oggi avvolto in parte, nel mistero. Una passeggiata a Cabras si rivelerà la perfetta tappa di un itinerario alla scoperta della natura e della storia della zona nonché l’occasione giusta per assaporare i piatti della tradizione eno-gastronomica della città, come la celebre bottarga di muggine.



Benedetta Piras



Crediti foto:





  1. Is Arutas, Elena Giglia da Flickr, CC BY-SA 2.0


  2. Sinis, Jonybraker da Flickr, CC BY-NC-ND 2.0


  3. Sinis, mumucs da Flickr, CC BY-NC-ND 2.0


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