Shadow Gambit, il videogioco parla sardo grazie alle pietre di Pinuccio Sciola
La Sardegna sbarca anche nel mondo videoludico grazie a Shadow Gambit: The Cursed Crew, uno dei giochi di strategia in tempo reale uscito qualche settimana fa per PlayStation 5, Windows e Xbox Series X e Series S. In questo caso non è l’immagine a imprimersi nella storia sviluppata e pubblicata dalla tedesca Mimimi Games, bensì il suono delle pietre sonore di Pinuccio Sciola. Mimimi Games ha scelto infatti di campionare e inserire parte di quell’armonia nel videogioco nella traccia “The Hold” compiuta da Andrea Granitzio, direttore artistico della programmazione musicale della Fondazione Sciola.
In questo popolato da pirati nei Caraibi, i protagonisti vengono ammaliati improvvisamente dai suoni delle pietre sonore di Pinuccio Sciola. Una sensazione che viene spesso provata dai visitatori che, accompagnati dalle guide specializzate, vivono in prima persona l\'emozione dell\'ascolto delle pietre e di conoscere la filosofia dell’autore Pinuccio Sciola.
«Il frammento musicale utilizzato nel videogame – spiega Granitzio – è stato realizzato attraverso il passaggio di un archetto di violino sulla superficie superiore di una cosiddetta “tastiera”, scultura sonora in calcare che, grazie alla sua inconfondibile lavorazione, è in grado di esprimere vibrazione e, quindi, suono».
Per Chiara Sciola, presidente dell’omonima Fondazione, «si tratta di un nuovo riconoscimento internazionale dell’opera dell’artista di San Sperate L’eco delle sue intuizioni artistiche e culturali prosegue anche con modalità nuove, consentendo anche a noi, come la protagonista del gioco, di esplorare orizzonti impensabili solo fino a pochi anni fa. E’ una nuova dimostrazione della esaltante corrispondenza che i suoni ‘liberati’ da Sciola trovano in ogni animo umano».
«Sono grato - conclude Filippo Beck Peccoz, audio director e compositore della musica del videogioco - alla Fondazione Sciola per l’apertura mentale e la disponibilità ad includere la magia delle pietre sonore all’interno di Shadow Gambit – Non solo il gioco e la colonna sonora guadagnano immensamente in bellezza e profondità, ma la collaborazione mi conferma che questo medium può rendersi veicolo di ricchezze culturali per portarle ad un pubblico nuovo, sparso in tutto il mondo».
Riccardo Lo Re