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3 Luglio 2019

Shinrin-yoku

Ph Sebastian Unrau

Semplice come fare una passeggiata. Quante volte l’abbiamo pensato, ma ne abbiamo mai compreso appieno le potenzialità?



La differenza, come in tante attività che pratichiamo spesso o addirittura quotidianamente, sta nella consapevolezza, quella mindfulness di cui tanto si parla e che si può applicare a ogni contesto. Maestri nella conoscenza dei ritmi della natura e della corrispondenza con quelli dell’uomo sono gli orientali, e i giapponesi in particolare hanno dato il nome di shinrin-yoku alla pratica di “immersione” nel verde di boschi e foreste.



Nella cultura giapponese l’uomo non è qualcosa di separato dalla natura, ma fa parte di essa, e preservare l’armonia tra esseri umani e ambiente è fondamentale per la salute emotiva, spirituale e fisica. Se l’armonia è compromessa è più facile ammalarsi, perché gli stati protratti di stress indeboliscono il sistema immunitario e predispongono alle malattie.



Nel 2006 Iiyama è diventata la prima località del Giappone a ricevere una certificazione per la terapia forestale. Il “verde potere curativo” delle foreste di Iiyama è stato dimostrato a livello scientifico, e oggi nell’intero Paese ci sono sessantadue basi certificate: per ciascuna sono state individuate particolari proprietà benefiche, e ogni anno tra 2,5 e 5 milioni di persone percorrono i loro sentieri. Così lo shinrin-yoku è diventato una pratica diffusa, un metodo con cui i giapponesi gestiscono lo stress e si prendono cura della propria salute.


PH Kazuend, Casey Horner, Federico Bottos

Gli studi condotti da Qing Li, docente alla Nippon Medical School di Tokyo, sostengono che una permanenza più o meno prolungata in un bosco contribuisce al benessere del sistema immunitario, abbassa la pressione, riduce i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e la depressione, e favorisce un buon sonno, oltre che aiutare i processi respiratori e circolatori. Inoltre pare che vengano stimolate le cellule “natural killer” che ci proteggono dai virus e dal cancro, che in questo modo raggiungono livelli di attività più elevati. Il corpo umano, dopo qualche tempo a contatto con la natura e il verde, appare rigenerato.



Tra le spiegazioni scientifiche a favore di questa pratica ci sarebbero i benefici derivanti dall’inalazione di fitoncidi, sostanze rilasciate dalle piante per proteggersi dagli insetti. L’architetto e bioricercatore Marco Nieri e l’agronomo Marco Mencagli nel 2014 hanno effettuato uno specifico studio sulla vegetazione dell’Alta Valsessera e hanno dimostrato che la faggeta dell’Oasi Zegna ha una elevata capacità di rilascio di monoterpeni, sostanze volatili del fogliame particolarmente efficaci nello stimolare le difese immunitarie e ridurre i livelli di cortisolo nel sangue.



Quella che in Occidente è stata ribattezzata forest bathing, è da considerarsi un’attività più meditativa che fisica, e consta nel camminare e sostare in mezzo al verde dei boschi senza un obiettivo e senza cercare altro che non sia il primordiale rapporto con la natura. Girovagare nei boschi senza distrazioni e godere della bellezza di luci, colori e suoni della natura, sembrerebbe una vera e propria terapia.



Il primo passo è trovare una riserva o un parco naturale vicino a casa, se avete poco tempo a disposizione, o un vero bosco o foresta se potete concedervi qualche giorno in più. È importante indossare un abbigliamento traspirante e scarpe comode e allungare un po’ i muscoli che possono essere contratti o poco tonici. Dopodiché preparatevi mentalmente: fate alcuni esercizi di respirazione profonda e iniziate a sintonizzare tutti i vostri sensi su ciò che vi circonda: osservate i colori e le forme della natura, toccate la superficie di alberi e piante, annusate l’aria e i suoi profumi, e iniziate a camminare, da soli o in compagnia, evitando di farvi distrarre da troppa conversazione.



Cercate una sintonia fra ciò che vi trasmette la terra attraverso i piedi (l’ideale sarebbe camminare scalzi), e il contatto dell’aria sulla pelle.



Continuate a respirare profondamente e ogni tanto sedetevi per notare ciò che vi circonda. Ben presto vi accorgerete di provare un amore più profondo per la natura e anche di avere un corpo più sano.


Respirando le essenze degli alberi e delle piante, potete di volta in volta rilassarvi o energizzarvi. Potete iniziare praticando tre volte alla settimana per due/tre ore, o per quattro/cinque ore al giorno nel weekend. Più tempo vi concederete e maggiori benefici ricaverete.


Ph Matthew Smith, Karl Anderson, Jake Ingle

Il momento migliore per praticare questo “bagno” nel verde è fra giugno e inizio ottobre, quando piante come faggi e betulle si trovano al massimo del loro sviluppo fogliare, ma anche le essenze di conifere, come pini e abeti, apportano benefici balsamici, soprattutto al sistema respiratorio, pertanto si può praticare anche d’inverno. Insomma, la foresta è sempre disponibile, rilassante e salutare.
Quando siete in armonia con la natura anche il sistema nervoso si riequilibra e la capacità di concentrazione aumenta sensibilmente. Il sistema nervoso si resetta, il corpo e la mente possono tornare al proprio stato ideale. E anche se la vostra passeggiata nel bosco non vi porterà molto lontano, lo shinrin-yoku vi ricollegherà al vostro io più profondo.


Nathalie Anne DoddBibliografia
Yoshifumi Miyazaki. Shinrin-yoku. La teoria giapponese del bagno nella foresta per ritrovare il proprio equilibrio, ed. Gribaudo
Annette Lavrijsen. Shinrin yoku. Ritrovare il benessere con l’arte giapponese del bagno nella foresta, ed. Giunti

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