Steve McCurry - Icons, 100 fotografie al museo di Cagliari
Il Palazzo di Città dei Musei Civici di Cagliari riparte dall’immagine. E lo fa attraverso una delle figure iconiche di questo mestiere. Steve McCurry - Icons non è solo una selezione di 100 scatti che raccontano una carriera prodigiosa, ma pone allo stesso tempo una questione fondamentale in merito al valore della fotografia stessa.
A cosa serve la fotografia?
Oggigiorno chiunque con uno smartphone può fermare in un istante lo spazio attorno a sé, e, bisogna pure dirlo, con una qualità che fino a qualche tempo fa era impensabile. Non stiamo parlando di macchine fotografiche professionali (reflex, mirrorless), ma è sempre un buon dispositivo per catturare un paesaggio toccato da una luce particolare (ad esempio un tramonto), o un ricordo da inserire nel proprio rullino.
Ma è in questo periodo di crisi che abbiamo scoperto la potenza visiva di una fotografia, a tal punto da risultare più diretta rispetto a un articolo di cronaca. Un pezzo uscito uscito sul giornale non è la stessa cosa paragonandolo all’immagine delle camionette ferme nella città Bergamo. Chiunque, osservandola, avrà sentito qualcosa. Disagio, paura, tensione. Come se si avesse perso il controllo della propria vita.
Questo insieme di emozioni si manifesta solo se se c’è un bravo fotografo in grado di trasmetterlo. Uno come Steve McCurry, capace di sfruttare le potenzialità del suo mezzo (luce, esposizione, tempo di scatto) e del contesto attorno al quale si sta svolgendo un fatto. In poche parole, è lo studio a fare davvero la differenza. Ed è interessante come il Servizio Cultura e Spettacolo del Comune di Cagliari e gli organizzatori di Steve McCurry - Icons (Civita Mostre, Musei SpA, Fondazione di Sardegna e SudEst57) abbiano scelto questa forma d’arte per il rilancio del museo.
La carriera di Steve McCurry
Il pregio di uno dei maestri della fotografia è di saper immergersi nella realtà che andrà a rappresentare. Alla mostra Steve McCurry - Icons si potrà vivere un pezzo di storia contemporanea con un tocco originale. A guidare lo spettatore saranno le immagini, dai ritratti ai fotoreportage realizzati durante le sue collaborazioni con riviste specializzate come il National Geographic Magazine.
La sua produzione vanta di diversi scatti compiuti in alcune zone di guerra. Si pensi, ad esempio, all’invasione sovietica in Afghanistan, avvenuta dal il 1979 e il 1989, una guerra civile che ancora oggi mostra segni indelebili. In quel periodo Steve McCurry era lì, a documentare quello scontro con la sua macchina fotografica. Grazie a quelle fotto, nel 1980 vinse il Robert Capa Gold Medal, che, in onore del fotografo di guerra ungherese, viene assegnato all’autore che si è contraddistinto per il suo coraggio.
Nel frattempo, una ragazza di nome Sharbat Gula cresceva in uno scenario di violenza e morte, costringendola a migrare. I suoi folgoranti occhi verdi incroceranno quelli di McCurry qualche anno più tardi in Pakistan, in un campo profughi di Peshawar. Da lì, nascerà una delle foto iconiche, Ragazza afgana, che racchiude una perfezione formale nella scelta del colore e della luce, e allo stesso un ritratto carico di significato. È la condizione umana a essere il tema più affrontato nei suoi servizi, frutto di un’ampia conoscenza dell’ambiente e delle tradizioni (politica, religione) che caratterizzano una regione. La fotografia perfetta, nel caso di Ragazza afgana, sta infatti nel raccogliere tutto questo in tempo ristretto, nel momento «in cui si affaccia l\'anima più genuina, in cui l\'esperienza s\'imprime sul volto di una persona», citando le sue parole. Un filmato, prodotto da National Geographic, racconterà il loro secondo incontro, avvenuto 17 anni più tardi dopo una lunga ricerca. Il video che sarà possibile vedere in occasione della mostra, che non mancherà di esporre alcune immagini suggestive raccolte durante i suoi viaggi in India, Birmania, Brasile e Giappone.
Info utili
La mostra Steve McCurry - Icons, sarà accessibile da sabato 13 giugno 2020, tutti i giorni da mattino fino sera (dalle 10 alle 20), escluso il lunedì. Per garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie, è necessario prenotarsi.
Per info:
Telefono: 070.6776482,
email infoeprenotazioni@museicivicicagliari.it .
Riccardo Lo ReCredits
Immagine di copertina
- Inle Lake, Burma, 2011 © Steve McCurry
Immagine verticale
- Peshawar, Pakistan, 1984 © Steve McCurry
Galleria orizzontale
- Rangoon, Burma, 1994 © Steve McCurry
- Nuristan, Afghanistan, 1979 © Steve McCurry
- Herat, Afghanistan, 1992 © Steve McCurry
- Mongolia, 2018 © Steve McCurry