Svolta storica: nasce la Fondazione Trenino verde storico di Sardegna
Un viaggio alla scoperta della Sardegna più bella, quella nascosta, fuori dai noti circuiti turistici. Visitabili solo con un mezzo: il Trenino Verde. Quello stesso che lo scrittore inglese D.H. Lawrence insieme alla moglie la baronessa Frieda von Richthofen aveva preso per esplorare l’isola in uno di quei viaggi di formazione usuali per i giovani benestanti del mondo aglosassone. Da Cagliari porto di approdo per arrivare a Mandas e salire sul treno fino a Olbia passando dall’interno: Sorgono e Nuoro. Da quel viaggio ne scaturì un libro “Mare e Sardegna” che è ormai entrato a far parte a pieno titolo nell’olimpo della letteratura di viaggi. Oggi arriva la notizia di un importante accordo tra i sindaci di ben 43 comuni che hanno firmato l’atto costitutivo della “Fondazione Trenino verde storico della Sardegna”. L’adesione è stata formalizzata nei giorni scorsi a Sassari, nell’Aula Magna dell’Università, nel corso del convegno “Il treno ad altra velocità”. In tutto sono 58 i comuni sardi interessati dal tracciato e le amministrazioni, per il momento tagliate fuori rientreranno in una fase successiva, diventando a pieno titolo soci fondatori con la Regione Sardegna e Arst. Presenti all’incontro a Sassari l’assessore regionale dei Trasporti, Antonio Moro, e i vertici dell’Arst, l’amministratore unico Roberto Neroni e il direttore centrale Carlo Poledrini. «Oggi è una giornata storica -ha detto l’assessore Moro -. Firmiamo l’atto costitutivo della Fondazione per rilanciare questa straordinaria risorsa dell’intera Isola, un simbolo e un veicolo della nostra identità, e per valorizzare i nostri territori, soprattutto quelli dell’interno, che hanno maggiore bisogno di sostegno e di aiuti da parte della Regione. Per sostenere il progetto ci sono le risorse già stanziate e ci sono i lavori sulla rete ferroviaria più antica d\'Europa, più importante d\'Europa. È un patrimonio che doveva trovare un meccanismo di gestione efficiente che garantisse ai Comuni e ai territori di essere protagonisti e regalasse alla Sardegna un ulteriore strumento per favorire la crescita turistica e il suo sviluppo economico». Hanno già annunciato la loro adesione Fai Sardegna, Università di Sassari, Provincia di Sassari, Fondazione Maria Carta, Consorzio Costa Smeralda, Fasi, la federazione degli emigrati sardi, Fondazione Mont’e Prama e Associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo.
Ecco l’elenco dei 43 Comuni fondatori: Aritzo, Arzana, Belvì, Bortigiadas, Bosa, Calangianus, Chiaramonti, Elini, Flussio, Gairo, Girasole, Ilbono, Isili, Jerzu, Laconi, Laerru, Lanusei, Luras, Macomer, Magomadas, Mandas, Martis, Meana Sardo, Modolo, Nulvi, Nurallao, Osilo, Osini, Perfugas, Ploaghe, Sadali, Sassari, Seui, Sorgono, Suni, Tempio Pausania, Tinnura, Tonara, Tortolì, Tresnuraghes, Ulassai, Ussassai, Villagrande Strisaili. I tre Comuni che aderiranno nei prossimi giorni sono Desulo, Sant’Antonio di Gallura e Serri.
Davide Mosca