Tavolara, una nuova convivenza tra delfini e pescatori
La strada è tracciata. In mare c’è posto per tutti e da ora in poi delfini e pescatori dovranno andare d’accordo. Perché innanzitutto ci sono i cetacei da proteggere e salvaguardare. Ma allo stesso tempo ci sono i lavoratori del mare che hanno bisogno di essere tutelati. Così proprio nei giorni scorsi, all’interno dei confini dell’Area marina protetta di Tavolara, ha preso ufficialmente il via il progetto europeo Life Delfi, con l’obiettivo di fare in modo che le interazioni tra delfini e pescatori non risultino pericolose per la vita dei primi e devastanti dal punto di vista economico per i secondi. Capita spesso, infatti, che i delfini danneggino le reti e rubino il pesce appena pescato. Quando le cose vanno ancora peggio, invece, succede che i delfini finiscano per ferirsi o per morire impigliati nelle reti gettate in mare.
Il progetto Life Delfi
Promosso dal Consiglio nazionale delle ricerche, e con l’Amp di Tavolara tra le aree pilota, il progetto Life Delfi, cofinanziato dall’Unione europea, era stato annunciato prima del lockdown. Nelle scorse settimane, a Porto San Paolo, i ricercatori e i dirigenti dell’Area marina hanno invece presentato il progetto direttamente ai pescatori che operano nella zona. Al vaglio ci sono diverse soluzioni che saranno presto adottate attorno all’isola di Tavolara. Per esempio, saranno sperimentati dei particolari pinger. Ovvero dei dissuasori acustici che allontanano i delfini dalle reti dei pescatori.
Il Flag Gac, il punto formativo a Tavolara
Inoltre saranno adottate delle attrezzature alternative come delle specifiche nasse non pericolose per i cetacei.
In più gli operatori dell’Amp sosterranno i pescatori con attività di informazione e sensibilizzazione e istituiranno, insieme al Flag Gac, un punto informativo e di consulenza per aiutare i lavoratori ad accedere ai diversi sussidi europei, solitamente non proprio di facile comprensione dal punto di vista dell’iter burocratico.
Il progetto Life Delfi, comunque, non nasce dal nulla. È da sempre che pescatori e delfini, in mezzo al mare, non vanno proprio d’accordo. E alla base del progetto europeo c’è anche un sondaggio che era stato sottoposto a oltre cento pescatori che operano nelle aree marine che hanno aderito al programma. Il 94% dei pescatori ha per fortuna confermato un’alta presenza di delfini (da 2 a 20 individui al giorno) durante l’estate. Il danno economico si aggira invece attorno ai 1500-2000 euro all’anno, con occasionali perdite gravi fino a 10.000-20.000 euro. Sono stati invece 24, tra il 2012 e il 2015, i delfini morti per interazioni con gli attrezzi da pesca.
Dario Budroni