Trekking alla scoperta di luoghi e lingua terranovese
Lanciata a metà aprile, la Passizada in terranoesu non è che una delle ultime iniziative varate dalle associazioni del territorio per riscoprire e valorizzare le radici della popolazione locale. Tutelando e difendendo la lingua, la cultura e l’identità olbiese.
L’evento di trekking è stato organizzato dall’olbiesissimo Simplicio Usai, appassionato cacciatore di toponimi marini e costieri, già autore del volume Olòdromu, e dalla Consulta Terranoesa, di cui Usai è vicepresidente. Un trekking lungo il percorso Punta Ruia-Poltu Casu diretto a far conoscere ai partecipanti i paesaggi mozzafiato, i nomi dei luoghi e la loro origine. Il tutto in autentica lingua terranovese, dall’antico nome, in vigore dal XII secolo circa fino al 1939, di Olbia: Terranoa o Terranova (appunto). «Chi parteciperà», è stata la premessa degli organizzatori, «sarà pregato di rispondere con lo stesso idioma olbiese: in questo modo si unirà l’amore per la natura allo studio della toponimia storica e al recupero della tradizionale parlata di Olbia».
Ma aprile è stato anche il mese della consegna, da parte dell’assessora alla Cultura Sabrina Serra, degli attestati del corso di lingua sarda nell’ambito del progetto di Sportello Linguistico attivato dal Comune di Olbia. Un corso gratuito destinato a chi volesse imparare o perfezionare il sardo ma anche il gallurese. Tenuto, quest’ultimo corso, dall’insegnante Anna Maria Giagheddu: una sessantina gli iscritti, equamente divisi tra i due corsi. «In entrambi abbiamo riscontrato la presenza di diverse persone “non sarde”, il che ci fa capire un interesse verso la lingua che spesso è superiore al nostro e che sottovalutiamo l’importanza di saper parlare o scrivere bene la nostra lingua», ha spiegato Salvatore Canu, docente di sardo. «Olbia è una città cosmopolita, ma ha anche la straordinaria opportunità del bilinguismo che teniamo a divulgare e promuovere», ha sottolineato, invece, l’assessora Serra, rimarcando l’importanza dello Sportello linguistico.
Ilenia Giagnoni