Un aiuto agli orfani con Biagio Arixi
Biagio Arixi e l’editore Alessandro Cocco lanciano nuova avventura editoriale pensata per aiutare gli orfani dei femminicidi in Sardegna, ed è già impresa. Mamma, leggiamo una fiaba? è il titolo del nuovo libro di Arixi, il “poeta dei bambini” come lo definì Raffaella Carrà. Oggi è lo scrittore e l’intellettuale che dalla Costa Smeralda a Roma, conquistata la scena della mondanità nazionale negli anni della Dolce vita, tornato a vivere a San Sperate, continua quel viaggio di senso che segna la sua intera esistenza e spiega: «Nessuna beneficienza, solo un atto dovuto.»
Sessanta mila copie, un obiettivo da record ma il numero è appena appena sufficiente se pensiamo che alle spalle, tra enti amici e sostenitori, ci sono moltissimi comuni a fare il tifo per le piccole vittime del femminicidio in Sardegna.
Sette fiabe per bambini pensate per un indotto che coinvolge scuole e territorio. «Un grande progetto che sensibilizza a temi particolarmente delicati - spiega l’editore Alessandro Cocco - pensato per bambini che non hanno più la madre né, per fatali evidenze, possono certo contare sulla guida di un padre. Ci onora intraprendere l’avventura di solidarietà a cui subito ci siamo sentiti chiamati ma va detto che è anche un grandissimo gioco di squadra. Grazie al valore letterario di Biagio Arixi avvertiamo il massiccio sostegno delle pubbliche amministrazioni che stanno rendendo possibile tutto questo.»
Istituzioni che rispondono alla stessa chiamata, regaleranno agli scolari delle scuole elementari la raccolta, nell’ambizioso percorso lanciato dalla casa editrice La Zattera che, fondata negli anni Cinquanta vede alla guida dal 2015 Alessandro Cocco, 33 anni e idee molto chiare: «Credo che la missione di un libraio e di un editore sia quella di tutti: uscire allo scoperto e agire. Per quanto mi riguarda, se da una parte la pubblicazione e la diffusione di storie è trattare temi che nel mondo esistono, come bullismo e sopraffazioni, dall’altra la spinta imprenditoriale è funzionale a migliorare almeno dello 0,01 per cento lo stato delle cose.»
È tutto qui: conoscere è dare il proprio contributo per il cambiamento e, in una Cagliari che si evolve resistendo fiera nella sua tradizionale grandezza, entusiasmo, passione e nuove generazioni ormai si incontrano dentro la libreria Cocco che, nella via Tuveri di fronte al Palazzo di giustizia, compie 92 anni. In un ambiente a due piani trasformato con le suggestioni di un tempio greco, dove prevale il colore bianco, 56 punti luce inondano libri e appuntamenti tra le righe, nel fascino atterrente e contagioso di ogni coreografia d’insieme. Perché è in questo porto che i nuovi lettori si sentono capiti; insatgram, hastag, selfie e contest: qui circola una lingua che sa pensare ai clienti di un futuro imminente abbattendo, per prima cosa, il concetto che siano clienti: sono gli artefici e gli artificieri di quell’ancestrale bisogno che è l’incontro tra pari. L’antica favola raccontata dalla mamma qui si sostituisce all’artificio di scoprire le nuove storie, vere e fantastiche, l’atto di leggere spazza via l’ipotesi della noia e lascia che ad accadere sia un nuovo classico. Una diversa maniera per scoprire dischiude, nell’evocazione del tempio, un’elettrizzante modernità della conoscenza.
Accanto alla visionarietà dell’autore Biagio Arixi, che negli anni è riuscito a pubblicare qualcosa come 36 libri, rivolgendosi da sempre al bambino che c’è in ogni adulto, questa nuova avventura si presenta come un sodalizio che muove idee e capitali. «Mi sono accorto che i luoghi del sapere, biblioteche e librerie sono spesso ”scure”, - continua Alessandro Cocco nella veste di libraio - la giovane generazione è un cluster che percorre la tecnologia con notevole disinvoltura il che non è affatto, come alcuni ritengono, un ostacolo alla vendita. Per questo la scelta autorale di Biagio Arixi punta proprio ai più giovani: partendo dai più fragili ci facciamo sponsor, tuteliamo i nuovi attori del futuro.»
Terzo di tre fratelli, Alessandro Cocco è l’unico che ha continuato l’attività di famiglia e, a sette anni, scrive nella lettera per la festa del papà che vuole diventare un editore. «Ognuno di noi, come il mio nuovo amico Biagio, è il giocatore in grado di fare della propria genialità uno straordinario spettacolo. - precisa Alessandro Cocco - E in Top player, altra casa editrice, pubblico storie di persone che operano un vero e proprio spostamento nel tessuto sociale.»
Spostare i privilegi di una protezione verso gli orfani dei femminicidi è il fine: una società che si prende cura di anziani e bambini, delle fragilità e della povertà è una società che mostra il più alto grado di civiltà.
«Diventai scrittore per bambini proprio in Costa Smeralda, - ricorda Biagio Arixi - con Il mago innamorato, era la fine degli anni Settanta mi chiamavano il re del Covo, il locale in cui la mondanità scorreva accanto una ricchezza sfrenata, lo gestivo con Gil Cagné, mi fu chiesto di dedicare la fiaba al piccolo principe Emanuele Filiberto figlio di Vittorio Emanuele di Savoia, ma poi Sandra Milo la lesse e decretò, portandosi il manoscritto al petto con la sua energia appassionata, che questa favola non doveva essere destinata ai bambini ricchi. Nella raccolta Mamma, leggiamo una fiaba? non esiste alcuna pretesa didattica ma di fatto insegna e guida, per gli uomini di domani, a un risveglio di coscienza.»
Far emergere l’Umano dall’umano è la scommessa che insieme a Biagio Arixi l’isola intera si appresta a vincere, quella del bene non è in fondo che una pratica.
Anna Maria Turra