Un maestro chiamato Giovanni Allevi
Pianista, compositore, direttore d’orchestra, scrittore e da poco anche autore e conduttore televisivo. Sì, perché lo scorso anno Giovanni Allevi ha realizzato per Raiplay Allevi in the jungle, una docu-serie in cui il celebre maestro è sceso dal piedistallo del mondo accademico per incontrare i buskers, gli artisti di differenti discipline che esprimono il proprio talento sulla strada. Per natura timidissimo e chiuso nel suo mondo, avvolto dalla musica, il virtuoso del pianoforte ha sentito che fosse giunto il momento di aprirsi a una avventura filosofica e sovversiva.
Allevi ha voluto mettere in atto una piccola rivoluzione: far conoscere la potenza e la ricchezza della strada e dimostrare che anche da lì può nascere l\'arte, la ricerca, la cultura, la capacità di ripartire. Chissà che non scelga le stradine di Porto Cervo come palcoscenici della nuova edizione della trasmissione Rai. Intanto a dicembre tornerà in Sardegna per una data che era stata annullata in quel tragico mese di marzo 2020, mentre a settembre inaugurerà un nuovo festival nella sua terra, al Teatro di Pesaro.
Lei ha avuto il merito di far scoprire la musica classica a milioni di giovani. Come è riuscito in questa impresa?
«Ciò che mi rende orgoglioso è di aver scatenato in molti giovani il desiderio di scrivere la propria musica. È in atto una ventata di creatività».
Cosa ha provato quando il grande regista Spike Lee ha scelto la sua musica per lo spot della Bmw?
«È stato un dono incredibile che la vita mi ha fatto. La strada artistica è difficile ma ogni tanto arrivano anche delle inaspettate soddisfazioni».
Le è stato dedicato un asteroide. Cosa si prova?
«Anche questo grande riconoscimento mi porta ad affrontare il percorso in salita della musica con umiltà e riconoscenza».
Dopo i tanti dischi di successo cosa c’è all’orizzonte di Allevi compositore?
«C’è sempre l’idea, sicuramente folle, di andare con le note non dove tutti si aspettano, ma in luoghi inesplorati dello spirito».
Lei ha sempre parole di grande amore per l’Isola. Anche il pubblico di Porto Cervo la aspettava numeroso nel 2017, però ebbe un problema di salute. Cosa le accadde?
«Durante l’ultimo concerto di un tour in Giappone ho avuto un distacco di retina che mi ha costretto a rimandare molte date. Oggi la mia vista è compromessa da quell’episodio».
Il futuro sarà migliore della vita pre pandemia?
«Stiamo tornando alle nostre attività con uno spirito nuovo, con la voglia di riscoprire l’importanza delle piccole cose e il calore delle relazioni. Questa è una anticipazione del mondo futuro più bello che ci aspetta».
Gigi Maestri