Un osservatorio per il rilancio della filiera ortofrutticola sarda
In un mercato competitivo e in evoluzione, ogni strumento è fondamentale per la crescita dell’azienda e dell’intera filiera produttiva. Per questo è nato un osservatorio che punterà al rilevamento e al monitoraggio costante dei prezzi dei prodotti locali, con la possibilità inoltre di sperimentare nuovi prodotti. La Sardegna vuole dotarsi di ogni informazione per poter sviluppare progetti che abbiano un alto gradimento dei clienti. Tutto ciò è stato discusso il 23 gennaio insieme alle agenzie regionali Laore e Agris e con il supporto dell\'assessorato regionale dell\'Agricoltura. Un confronto, avvenuto a Sestu, dove hanno preso parte anche imprese agricole, operatori del settore.
Dopo 17 anni dall’apertura del mercato, afferma Giorgio Licheri direttore della Coagri, ente gestore del Mercato Agroalimentare della Sardegna - «diamo finalmente attuazione alle linee di indirizzo regionale che prevedevano la realizzazione di un centro agroalimentare polivalente di riferimento per tutto il territorio». Uno strumento utile agli attori coinvolti in ogni processo produttivo in Sardegna che potranno quindi valorizzare il loro metodo così come il prodotto finito. Ciò che colpisce di questo progetto è che si tratta di un lavoro frutto dalle richieste degli operatori del settore che desiderano un maggiore coordinamento tra la Regione e il mercato.
Una sinergia che trova il sostegno non solo del settore agricolo in ogni suo comparto, ma anche i principali organi istituzionali. Secondo quanto dichiarato da Marcello Onorato, direttore generale di Laore, l’osservatorio «riesce a coniugare la ricerca pubblica e privata con l’obiettivo finale di divulgare e diffondere capillarmente le innovazioni di prodotto e di processo alle imprese agricole. Fornire nuovi strumenti, anche attraverso la ricerca on farm – prosegue Onorato – è indispensabile per rendere altamente competitivo il comparto regionale dell’agroindustria».
Limbo Baghino, tecnico di campagna di Agris, ha parlato del ruolo dell’agenzia regionale che si è occupata di alcuni test su cinque varietà di pomodoro.
Lo scopo, conclude Baghino - «è di aiutare le imprese a ottenere risultati validati da un metodo scientifico sperimentale. Basandoci su degli input precisi e sulle reali necessità che provengono da un dialogo costante con il mondo delle campagne, dal mercato e dalla parte commerciale, opereremo per accompagnare tutti gli attori della filiera a ottenere dati utili e validi».
Riccardo Lo Re