Una Costa Smeralda da vivere anche in autunno
Ve ne sarete accorti. Le giornate si accorciano. Gli alberi cominciano a lasciare per strada le prime foglie variopinte e dai colori caldi. Ma soprattutto si comincia a indossare i primi maglioni leggeri per difendersi dalle prime ondate di fresco. È il segno che annuncia il passaggio dolente dall’estate all’autunno, con buona pace di chi afferma solennemente l’assenza delle mezze stagioni. Ciò nonostante, la Sardegna, grazie alla sua posizione geografica, mantiene una temperatura particolarmente mite, permettendo ai turisti di usufruire ancora adesso della straordinaria bellezza delle spiagge presenti in regione. La Costa Smeralda non è esclusa, mantenendo la sua attrattiva anche con gli yacht ormai partiti verso destinazioni ignote.
È vero che la zona costiera va lentamente a svuotarsi, è inutile negarlo. È altrettanto vero però che in autunno Porto Cervo e le aree limitrofe mostrano un lato totalmente inedito e intimo, lontano dai riflettori e dal luccichio delle stelle del cinema e dello spettacolo.
Musica: dalla classica al folk
Verso la fine di settembre si tiene al Conference Center il Costa Smeralda Classical Music Festival, una serie di concerti che ha visto la partecipazione di alcuni artisti di spicco nel campo della musica classica. Lo scopo è “di far conoscere Porto Cervo non solo come luogo di relax e villeggiatura ma anche d\' arte”, come sottolineato dal direttore artistico Guglielmo De Stasio in un’intervista a Il Sole 24 Ore. In questi cinque appuntamenti il pubblico ha il modo di conoscere il fascino e la complessità di alcuni grandi spartiti del passato, ascoltando alcune riproposizioni di sinfonie di Mozart, Chopin e Brahms, come avvenuto nell’edizione 2019. Ivan Krpan, Roman Kim e Ivo Pogorelich sono solo alcuni dei nomi che hanno calcato il palco di un festival che sta crescendo a vista d’occhio in termini di visibilità e di prestigio, a dimostrazione dei grossi passi in avanti che il Consorzio sta compiendo dal punto di vista della valorizzazione culturale e territoriale della Costa Smeralda.
A San Pantaleo, che dista pochi chilometri da Porto Cervo, va invece in scena il Festival del folklore, una serata dove la musica folk va a interagire con gli usi e costumi che rendono quella terra davvero speciale, dalle tradizioni artistiche ai prodotti tipici che sono frutto di un lungo lavoro compiuto dai migliori artigiani del paese.
Il mercatino di San Pantaleo
Dopo la parentesi musicale, il turista deve assolutamente passare per via Maddalena, che diventa la sede dello storico mercatino di San Pantaleo. Sono praticamente tutti d’accordo su questa tappa obbligatoria per chi ha l’opportunità di fermarsi nella zona a nord est dell’isola per qualche giorno. Dal 1° maggio fino al 15 ottobre, ogni giovedì l’area si trasforma in uno spazio culturale incredibile. L’arte, con le sue varie forme, si manifesta in sculture, dipinti e creazioni artistiche particolarmente originali, nati in alcuni casi utilizzando materiali di scarto. C’è praticamente di tutto in un luogo che da anni riesce a regalare opere e prodotti difficili da trovare altrove. Questo grazie alla “complicità” dei suoi abitanti che continuano a portare avanti le tradizioni e i metodi imparati in passato.
Il paese degli artisti: San Pantaleo e le sue antiche botteghe
Non è infatti facile mantenere intatta un’identità, soprattutto vista l’influenza e la levatura di Porto Cervo a pochi passi da casa. Per questo, San Pantaleo ha puntato a creare un punto nevralgico per gli artisti, che soprattutto verso gli anni Settanta si è vista popolare da tutta una serie di scultori, pittori e artigiani, provenienti persino dall’estero. Insomma, dei veri e propri mastri creativi si sono messi in gioco rendendo il paese una meta davvero ambita.
La rivista Vogue ne ha scoperto alcuni davvero interessanti, da Stefano Sanna a Bob Marongiu, Gianfranco Salis a Tonino Dettori, capace di creare delle opere d’arte partendo dal legno.
Per la moda, continua l’articolo, i consigli virano su Chantal, Ivy, l’Atelier, Tania e Julia, Esmeralda, Anna India, Stazzu12, Art Pala e Yashu e Prem. L’Antiquario di Sophie e Gianni Scolari è invece per chi vuole portarsi nella propria abitazione un cimelio personale, vista la ricca quantità presente in negozio. Aggiungiamo pure, tra i vari empori, La bottega del Ferro Battuto di Davide Solinas, un posto di alto artigianato che ha saputo distinguersi per i suoi metodi di lavorazione del metallo.
Si fa sera: ma dove andare?
Dopo questa passeggiata, è giunto il momento di arrestarsi e scegliere il posto perfetto per un aperitivo. La scelta va nella direzione di questi locali: Caffè della Piazza, il Bruttea, Caffè Nina, lo Zara e il Lori’s Caffè. La decisione spetta ora a voi.
Riccardo Lo Re