Un’antitesi della forma, la mostra di Samuele Pigliapochi a Cagliari
Si è svolta lo scorso 10 febbraio alle 18 l’inaugurazione di Un’antitesi della forma, la mostra dell’artista Samuele Pigliapochi presente all’interno dello Spazio E_Emme a Cagliari. Per l’autore si tratta di un ritorno in via Mameli 187 dopo che nel 2021 si è presentato con una propria collezione esclusiva. La galleria ha ospitato Superfluido, un’esposizione nella quale ha saputo già mostrare il suo talento con opere pittoriche su legno e carta realizzate tra il 2018 e il 2021. Oggi, sempre negli spazi dell’istituto cagliaritano, si cambia capitolo con una serie di dipinti più recente dell\'artista. Opere realizzate con acrilici e smalti su polistirene espanso ed EVA (etilene vinil acetato). La mostra, curata da Fabio Vito Lacertosa e Anna Oggiano, è il proseguimento di un percorso artistico cominciato diversi anni fa da Samuele Pigliapochi, che vanta al suo attivo diverse mostre e partecipazioni in progetti nazionali.
Nato a Jesi (Ancona) nel 1987, ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte Edgardo Mannucci di Jesi dove si diploma nel 2007. Dopo essersi laureato nel 2014 in Disegno industriale e ambientale alla Scuola di architettura e design “Eduardo Vittoria” dell’Università di Camerino, tre anni più tardi ottiene il diploma di II livello in Nuove tecnologie dell’Arte all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Dal 2016 entra a far parte del collettivo IDEM Studio di Torino. Un progetto nato nel 2015 su iniziativa di un collettivo di artisti di successo.
I tre artisti - Ruggero Baragliu, Samuele Pigliapochi e Angelo Spatola - hanno così creato un percorso condiviso basandosi su visioni differenti e complementari. La sperimentazione è la chiave di lettura che unisce l’arte e l’immagine contemporanea. Un trait d’union che promuove contaminazioni e incoraggia un dialogo continuo tra i vari stili proposti dagli autori. La collaborazione è di fatto la base del successo di IDEM Studio in via Vincenzo Lancia 4 a Torino. Un posto dove la creatività, che trova il suo centro in un laboratorio di 80 m², prende forma in uno spazio espositivo di 40 m². In un unico luogo si è riusciti quindi a combinare insieme la ricerca artistica e l’opera finale. Un ricco e affascinante viaggio lungo i colori dell’arte
Riccardo Lo Re