Van Gogh. I colori della vita, la mostra a Padova
La storia di Vincent Van Gogh è riassumibile dalle sue pennellate. Irregolari, imprevedibili, in continuo divenire. Marco Goldin ha provato a tracciare una linea attorno a quei tratti. Questo percorso ha il nome di Van Gogh. I colori della vita, una mostra che ha luogo a Padova, al Centro Culturale San Gaetano fino all’11 aprile 2021.
Le lettere di Van Gogh
Si tratta di un vero e proprio cammino, tracciato dallo stesso autore grazie alle parole contenute nelle sue lettere. Che sono diventate un riferimento per un altro percorso, questa volta letterario. Per conoscere la vita dell’artista, si può partire dalle 850 pagine di Van Gogh. L’autobiografia mai scritta, dove Goldin raccoglie la sua intera vita partendo da quei frammenti scritti in cui è lo stesso pittore a raccontarsi.
«La mostra - afferma Goldin - vuole ripercorrere l’intero cammino della sua attività, concentrandosi sui principali punti di snodo di quel cammino. I luoghi che lo hanno visto diventare il pittore che tutti conosciamo. Verrà analizzato il rapporto tra l’esterno della natura, e talvolta delle città, e l’interno dell’uomo e del pittore. Per comprendere il motivo per cui sia stata così rapida l’evoluzione dell’artista e perché sia stata necessitata e indotta dall’aver vissuto in determinati posti, prima in Belgio e Olanda e poi in Francia».
Van Gogh, il cammino verso l’arte
Il prossimo passo è raggiungere Padova. La città del Santo, della Cappella degli Scrovegni del Palazzo del Bo, dove insegnò Galileo Galilei. E ora, anche se per poco tempo, la sede di Van Gogh. I colori della vita. Una mostra che non vuole solo esibire le 82 opere dell’autore, ma emulare il suo spirito creativo. Non si spiegherebbe altrimenti la scena di puntare su un quadro che non c’è più, Il pittore sulla strada di Tarascona, omaggia. Una testimonianza andata perduta, a seguito di un bombardamento a Magdeburgo verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma che centra appieno il messaggio della mostra. Van Gogh si ritrae come un viandante alle prese con una missione, sacrificando tutto se stesso. In quel quadro c’è la sua vita: cavalletto, tavolozza e i colori pronti per trasformarsi in immagine. Come nei grandi romanzi, è il tipico viaggio dell’eroe, pieno di insidie, ma dove si cresce raccogliendo spunti e insegnamenti. Quell’inizio appartiene tanto all’artista (come si vede nella versione di Francis Bacon esposta nel 1957) quanto al pubblico, accolto da un dipinto che annuncia l’inizio di un grande racconto.
Dalla formazione alle prime opere
Ovvio, bisogna prima cominciare a scrivere. Nelle varie sezioni della mostra, vengono mostrati i suoi primi disegni. Lo studio è fondamentale per un artista, perché permette di esercitarsi, ispirarsi e di affinare il proprio stile. Ne realizza tanti durante il periodo che va dal 1880 al 1881, e già il suo metodo comincia ad affiorare. Comincia a perlustrare il luogo prima di cominciare a dipingere, e ci sono dei primi casi di ritratti (in questo caso, era la sorella Wil a mettersi in posa).
Ma una volta trasferitosi all’Aia, decide di allestire il suo primo studio. Comincia a prendere ispirazione da diversi stili, dalla scuola dell’Aia, di Barbizon (con i suoi toni malinconici filtrati dall’ambiente), fino alle incisioni su legno di autori inglesi, di cui ammira le tematiche sociali. A Nuenen, dove si trovava la casa di famiglia, si dedica invece al legame dei contadini e la terra, il più autentico secondo l\'artista.
Parigi e l’impressionismo
È durante la sua permanenza a Parigi che scopre i lati dell’impressionismo e dell’arte moderna. La capitale francese offriva una tavolozza di stili incredibili, come quello giapponese. Bastava solo mischiarli, come fece dal 1887, considerato l’anno di sperimentazione dell’artista. I paesaggi di Montmartre e della Senna si alternavano da piccoli tratteggi alle lunghe pennellate, come se il quadro vibrasse con una luce e dei colori unici.
Il periodo ad Arles è stato il più incredibile. Dal 1888 realizza ben 200 dipinti. Un momento di grande ispirazione. Ed è lui stesso a spiegarlo in una delle sue lettere: «Questo paese mi sembra bello quanto il Giappone per la limpidezza dell’atmosfera e gli effetti brillanti del colore». Perfetto per dipingere en plein air, esplorando la natura con intensità insieme a un altro grande compagno di viaggio dell’artista, Paul Gauguin. L’ultima tappa della mostra è l’istituto di cura a Saint-Rémy. Un luogo che ostruisce fisicamente il pittore olandese, ma non la mente, con altre opere d’arte di inestimabile valore presenti a Padova.
Riccardo Lo Re
Credits:
Immagine di copertina
- Vincent van Gogh, Paesaggio a Saint-Rémy, 1889, olio su tela, cm 70,5 x 88,5. Ny Carlsberg Glyptotek, Copenaghen, SMK 1840; prestito a lungo termine dalla National Gallery of Denmark di Copenaghen
Galleria verticale
- Francis Bacon, Studio per un ritratto di Van Gogh IV, 1957, olio su tela, cm 152,4 x 116,8 Tate, Londra dono della Contemporary Art Society 1958 © Tate © The Estate of Francis Bacon. All rights reserved by SIAE 2019
- Vincent van Gogh, Natura morta con fiori di campo e rose, 1886-1887, olio su tela, cm 100 x 80 © 2020 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands Photography Rik Klein Gotink, Harderwijk
- Vincent van Gogh, Fiori in un vaso blu, 1887, olio su tela, cm 61,5 x 38,5 © 2020. Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands Photography Rik Klein Gotink, Harderwijk
- Vincent van Gogh, Autoritratto con cappello di feltro grigio, 1887, olio su tela, cm 44,5 x 37.2. Van Gogh Museum (Vincent van Gogh Foundation), Amsterdam
- Vincent van Gogh, Il postino Joseph Roulin, 1888, olio su tela, cm 65 x 54. Kunstmuseum, Winterthur, dono degli eredi di Georg Reinhart, 1955 © SIK-ISEA, Zurich
- Vincent van Gogh, Covone sotto un cielo nuvoloso, 1889, olio su tela, cm 63,3 x 53 © 2020 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands; Photography Rik Klein Gotink, Harderwijk
Galleria orizzontale 1
- Vincent van Gogh, La vecchia torre a Nuenen, 1884, olio su tela, cm 36 x 44,3 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands © 2020 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands; Photography Rik Klein Gotink, Harderwijk
- Vincent van Gogh, Telaio con tessitore, 1884 olio su tela, cm 61 x 93 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands © 2020 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands; Photography Rik Klein Gotink, Harderwijk
- Vincent van Gogh, Autunno, paesaggio al crepuscolo, 1885, olio su tela applicata su tavola, cm 53,3 x 92,6. Centraal Museum, Utrecht
- Vincent van Gogh, Montmartre dietro il Moulin de la Galette, 1887, olio su tela, cm 81 x 100. Van Gogh Museum (Vincent van Gogh Foundation), Amsterdam
- Vincent van Gogh, Alberi da frutto tra i cipressi, 1888, olio su tela, cm 64,9 x 81,2. Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands © 2020 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands; Photography Rik Klein Gotink, Harderwijk
Galleria orizzontale 2
- Vincent van Gogh, Il seminatore, 1888, olio su tela, cm 64,2 x 80,3. Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands © 2020 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands; Photography Rik Klein Gotink, Harderwijk
- Vincent van Gogh, Sentiero nel parco, 1888, olio su tela, cm 72,3 x 93. Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands © 2020 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands; Photography Rik Klein Gotink, Harderwijk
- Vincent van Gogh, Paesaggio con covoni e luna nascente, 1889, olio su tela, cm 72 x 91,3 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands © 2020 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands; Photography Rik Klein Gotink, Harderwijk