Vermentino Docg, l’anima pregiata della Gallura
L’anima della Gallura è un vino bianco che racconta la storia di una terra fatta di granito, mare e maestrale. Il biglietto da visita di questa incantevole porzione di Sardegna è un prodotto che sa come far parlare di sé. Vermentino di Gallura, unica Docg presente nell’isola, vuol dire innanzitutto sapori e profumi, ma anche economia, turismo e tradizione.
Ed è per questo che sono ormai sempre più numerosi i produttori che hanno deciso di scommettere sul valore di questo pregiato vino bianco. Il Consorzio di tutela del Vermentino di Gallura Docg sta facendo molto per mettere insieme gli imprenditori e per promuovere il prodotto simbolo del nordest dell’isola a spasso per il pianeta.
«La nostra è l’unica Docg al mondo di vermentino – spiega Daniela Pinna, la presidente del Consorzio di tutela -. La Gallura è oggi una terra ricca di vini da assaggiare e di cantine da visitare. È una storia molto antica, basti pensare che l’origine scientifica del vitigno è mediorientale». La zona di produzione rientra all’interno di specifici confini: si parte dalla zona di Badesi, si punta verso l’estremo nord fino a Santa Teresa e Palau e poi si scende sulla costa est attraverso i territori di Arzachena, Olbia e Loiri, per poi tagliare nuovamente verso il punto di partenza passando per i comuni di Monti, Berchidda e Tempio. «Il vermentino di Gallura non può essere prodotto da altre parti – sottolinea Daniela Pinna. E si può piantare solo dai zero ai quattrocento metri sul livello del mare. Al di fuori di questi parametri non si può rivendicare la Docg».
Al momento della sua nascita, nel 2008, il Consorzio contava una decina di aziende consorziate. Adesso è stata sfondata quota cinquanta. Tutto un mondo che ha deciso di credere in un prodotto che vanta caratteristiche ben precise. «Il vermentino di Gallura cresce sul granito e i quarzi garantiscono una mineralità incredibile – spiega Daniela Pinna. È un vino sapido con un retrogusto di mandorla amara. Il suo è un profumo inconfondibile, perché sa di macchia mediterranea, fiori bianchi e frutti a polpa bianca».
5 milioni di bottiglie l’anno
Una tradizione che si perde nei secoli e che negli ultimi decenni è diventata uno dei motori economici di una terra unica nel suo genere. Un tempo il vino si produceva solo in ambito familiare, adesso le cantine vanno alla conquista dei mercati internazionali più importanti, dagli Stati Uniti fino all’estremo Oriente. Sono 1300 gli ettari in cui oggi viene coltivato il vitigno, mentre sono circa 5 milioni le bottiglie messe sul mercato in un solo anno.
Nell’annata agraria 2016-2017 sono stati rivendicati 65.493 quintali di uva. Per quanto riguarda il vino imbottigliato, sono stati calcolati 36.612 ettolitri, che diventano 45.718 con il vino certificato. Invece durante l’annata agraria 2017-2018, messa a dura prova da una gelata primaverile, sono stati contati 45.117 quintali di uva, 32.556 ettolitri di vino imbottigliato e 34.266 di vino certificato.
Numeri importanti che la dicono lunga sulla centralità di questo tipo di produzione, che ha ottenuto la Denominazione di origine controllata e garantita nel 1996. Anche per questo negli ultimi anni è stata registrata una crescita esponenziale delle cantine che producono Vermentino di Gallura Docg, vino che vanta una gradazione che va dai 12 ai 15 gradi.
Oggi sono più di cinquanta quelle che fanno parte del Consorzio di tutela, fondato nel 2008. Aziende che puntano sul giusto equilibrio tra tradizione e innovazione e anche sull’accoglienza.
In tutto il territorio gallurese sono infatti numerose le cantine che aprono le loro porte per far scoprire al cliente l’intero processo di produzione di questo tipo di vino bianco, dalla vendemmia fino all’imbottigliamento. Dal canto suo il Consorzio di tutela del Vermentino di Gallura Docg sta lavorando sodo anche in termini di marketing per fare di questo pregiato prodotto uno strumento capace di trainare l’intero nordest della Sardegna. Un vino che ben si abbina con il pesce, i formaggi e le carni bianche e che ha tutte le carte in regola per diventare sinonimo di Gallura.
Dario Budroni