Viaggi in moto o con fuoristrada in Sardegna: gli itinerari da conoscere
Tutta l'essenza selvaggia dell’Isola, perfetta per un viaggio sulle due o quattro ruote
Pinne e maschera da sub d’estate, guanti, protezioni e casco nelle altre stagioni: c’è una parte dell’Isola da scoprire con il vento in faccia quando gli ombrelloni si chiudono e gli asciugamani lasciano spazio a giacche e maglioni. È la costa nord–orientale quella da affrontare con una moto Enduro o con un fuoristrada a quattro ruote, da soli o con una guida esperta per un’escursione magari in gruppo. Sentieri e strade bianche che lambiscono la costa ma anche ascese verso le sommità delle zone più interne, tutto nell’assoluto rispetto dell’ambiente e dei luoghi.
A fare da guida e consigliere esperto è Alessandro Marzi, architetto laureato in pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale ma anche appassionato centauro, al punto da aver trasformato l’amore per le due ruote e per il fuoristrada in generale in Exploring Sardinia, attività di offroad planning per chi vuol vedere la Sardegna con occhi diversi.
“Con l’Enduro - dice - i percorsi migliori e più scenografici per godersi i dintorni di Porto Cervo sono quelli sugli antichi sentieri di inizio del secolo scorso. Alcuni corrono lungo la costa e sono le antiche vie usate per portare l’acqua nei centri dopo la prima urbanizzazione. I fuoristrada invece hanno bisogno di spazi più larghi ed allora una delle mete migliori è nell’entroterra, da San Pantaleo verso Monte Pino, in un comprensorio dove si trovano cave di granito e chiese campestri. O verso monte Limbara, la seconda montagna più alta dell’isola, per ammirare il paesaggio e, all’orizzonte, la Corsica”.
Tutte mete non estive, perché con le alte temperature e il rischio incendi le foreste vanno preservate: “Collaboriamo con il Corpo Forestale - spiega Marzi, che ha anche una partnership con una società per il noleggio delle moto - e da metà giugno a metà settembre evitiamo escursioni. L’incendio non guarda in faccia nessuno e sui sentieri saremmo molto vulnerabili; in più la polvere sollevata dalle moto a distanza potrebbe essere scambiata per fumo e provocare allarmi. Off limits anche arenili e spiagge. Ma d’estate, in certi orari della sera, possiamo fare uscite più semplici in campagna per raggiungere qualche agriturismo o andare in zone più montane, raggiungibili solo in moto, da amici pastori per scoprire la loro vita negli ovili e mangiare prodotti a km ultra-zero”.