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16 Maggio 2019

Yves Saint Laurent, un connubio indissolubile tra arte e moda

“Per me creare un abito da un Mondrian o da un Poliakoff è come mettere in movimento la tela (...) Poliakoff e Mondrian mi hanno straordinariamente ringiovanito e portato freschezza: mi hanno insegnato la purezza, l’equilibrio.”Parigi - È al 5 dell’Avenue Marceau di Parigi, in uno dei quartieri più chic e prestigiosi della città, che sorge la dimora storica dove il grande stilista francese ha lavorato dal 1974 al 2002 e dove sono nate le sue più celebri creazioni. Nel 2017 la maison YSL è diventata il Museo Yves Saint Laurent.
Genio indiscusso dell’Haute couture, inquieto, rivoluzionario e prolifico creatore degli abiti più iconici del nostro secolo, Yves Saint Laurent viene celebrato da una mostra ricchissima ed eclettica che racconta il suo rapporto con l’arte e con gli artisti che hanno ispirato tante sue collezioni. Il nuovo percorso espositivo si concentra su due grandi collezioni del couturier: i famosi abiti ispirati a Mondrian (autunno-inverno 1965) e gli abiti creati in collaborazione con l’artista Claude Lalanne (autunno-inverno 1969).
Grazie all’ispirazione del libro Piet Mondrian: Sa vie, son œuvre che gli aveva regalato la madre, Yves Saint Laurent intraprende un “dialogo con l’arte” che lo porterà ad omaggiare anche Pablo Picasso, Vincent van Gogh, Georges Braque, Henri Matisse e tanti altri.
Il 6 agosto 1965 il couturier esordisce con una collezione di alta moda autunno-inverno in cui, su 106 abiti che compongono la sfilata, 26 abiti sono ispirati a Mondrian, ponendo le basi per un’estetica raffinata che enfatizza la semplicità del taglio e la geometria delle linee. Questi abiti cambieranno i legami tra moda e arte, trasformando i quadri in un’opera animata. Passando dalla tela all’abito, il couturier materializza il segno, trasporta sul tessuto colori forti e audaci. Il jersey di lana, lavorato a intarsio, non rivela alcuna cucitura, permettendo a Saint Laurent di trasformare il materiale pittorico in materiale tessile e quindi sublimando il senso della geometria del pittore olandese. Fanno parte di questa collezione anche gli abiti tributo a Poliakoff, fra cui spicca Babushka, un iconico abito da sposa in maglia di lana, interamente lavorato all’uncinetto con l’alternanza di punti in rilievo e di nastri annodati, ispirato alle matrioske russe.Dalla pittura alla scultura il passaggio è breve. Saint Laurent conosce gli artisti Claude Lalanne e il marito François Xavier alla fine degli anni ’50, quando ancora lavorava da Dior; le sculture di Lalanne, connotate da immagini vegetali e da un bestiario dagli accenti surrealisti, affascinano lui e il socio e compagno di una vita, Pierre Bergé.Nasce così un sodalizio che porta a una creazione particolarmente suggestiva per la collezione autunno-inverno 1969: due abiti in mussola blu vaporosa e nera adornati da pettorali antropomorfi in rame galvanico che suscitano l’entusiasmo del pubblico: “Non è più il corpo in sé, ma il corpo scolpito che gli abiti di Yves Saint Laurent vogliono evidenziare” (Paris Match, 1 settembre 1969). Queste creazioni appartengono a un nuovo registro, un mix di scultura e ornamento unico nel suo genere.

Successivamente Claude Lalanne crea per Saint Laurent gioielli di rame dorato, ornamenti per turbante, cinture, e poi sorprendenti tiare di piante intrecciate, un elmo di rame decorato con fiori e foglie di ortensia e un copricapo decorato con una foglia di cavolo per la collezione autunno-inverno 1983. Vere e proprie opere d’arte, i gioielli creati da Claude Lalanne per le collezioni di Yves Saint Laurent contrastano, per la purezza e la leggerezza delle loro linee, con i gioielli di fantasia che di solito completano le creazioni di alta moda.
Non c’è da meravigliarsi dunque se il talento creativo di Yves Saint Laurent ha attirato i più grandi fotografi degli ultimi secoli, Helmut Newton, Guy Bourdin, David Bailey, Jeanloup Sieff , David Seidner e Claus Ohm, che ha lavorato con la maison dal 1976 al 1997. Tra tutte le fotografie di sfilata conservate nel museo, l’approccio di Ohm si distingue per il trattamento ravvicinato delle immagini, che sublimano la singolare bellezza degli accessori e delle modelle che li indossano.

Al di là della moda l’arte prende il sopravvento e trasforma in preziosità tutto ciò che incontra, e Yves Saint Laurent ne è un testimone eterno e irraggiungibile.Nathalie Anne DoddCosa: Nouvelle présentation des collections
Presso: MUSÉE YVES SAINT LAURENT
Dove: 5, Avenue Marceau, Paris
Quando: Fino al 31 dicembre 2019Credits:

Immagine di copertina: 





  • Vue de la nouvelle présentation des collections, section La Mariée © Yves Saint Laurent, photo Thierry Ollivier


Gallery:


  1. Vue de la nouvelle présentation des collections, section Histoire d\'une collection © Yves Saint Laurent, photo Thierry Ollivier


  2. Three “Homage to Piet Mondrian” cocktail dresses, worn by models posing in front of Composition with Red, Yellow, Blue, and Black (1921), Musée municipal de la Haye, January 12, 1966 ©Yves Saint Laurent - photo Eric Koch - Nationaal Archief


  3. Vue de la nouvelle présentation des collections, section Hommage à la mode © Yves Saint Laurent, photo Thierry Ollivier


Immagini in verticale


  1. “Homage to Piet Mondrian”, ”Hommage to Serge Poliakoff” cocktail dresses. Autumn-winter 1965 haute couture collection. Retrospective show, Centre Pompidou, Paris, January 22, 2002 © Yves Saint Laurent / photo Guy Marineau


  2. “Homage to Piet Mondrian” cocktail dresse. Autumn-winter 1965 haute couture collection. Retrospective show, Centre Pompidou, Paris, January 22, 2002 © Yves Saint Laurent / photo Guy Marineau


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