Domus de janas, le antiche tombe scavate nella roccia
Il martello pneumatico naturalmente non esisteva. Ma ai tempi l\'uomo non aveva scoperto neanche i metalli. Quindi la prima cosa eccezionale è proprio questa: le domus de janas furono scavate nella nuda roccia con l\'utilizzo di una pietra ancor più dura. In tutta la Sardegna ne sono state scoperte 2.400, molte delle quali ancora oggi in attesa di uno scavo. Le domus de janas, che dal sardo all\'italiano si traduce in case delle fate, sono antichissime strutture sepolcrali che testimoniano la grandezza delle popolazioni che abitavano la Sardegna in età preistorica, prima ancora dei nuragici.
Si possono trovare in tutta l\'isola, esclusa una gran parte della Gallura. Le domus de janas, sia isolate che in gruppo, furono realizzate a partire dal Neolitico, verso la metà del IV secolo avanti Cristo. Sono piccole grotte interamente scavate nella roccia dove l\'uomo, in seguito a particolari riti, inumava i defunti, con i corpi che venivano disposti in posizione fetale.
La struttura delle domus de janas, che rappresentano di gran lunga una delle testimonianze più affascinanti del passato, varia a seconda dei casi. Alcune sono composte per esempio da una singola stanza. Altre, molto più complesse, sono formate da diverse camere collegate tra loro. In alcuni casi le domus de janas vennero costruite sulla base delle forme architettoniche delle capanne dell\'epoca. Inoltre, le pareti sono spesso ornate da elementi pittorici e da simboli in rilievo.
Le domus de janas sono difficili da distruggere e per questo, in molti casi, l\'uomo è tornato a utilizzare in epoche successive. Non solo nel periodo nuragico, ma anche in quello romano e bizantino, fino a diventare inoltre un normale rifugio per i pastori costretti alla vita all\'aria aperta, lontano da casa e dai centri abitati.
La domus più famosa è senza dubbio la necropoli di Sant\'Andrea Priu, nel territorio di Bonorva, in provincia di Sassari.
Pochi mesi fa anche il popolare divulgatore Alberto Angela ha dedicato un importante spazio al sito archeologico durante una puntata di Meraviglie.
La necropoli, particolarmente complessa e imponente, è composta da circa venti tombe ipogeiche ricche di straordinari dettagli. La domus de janas venne poi utilizzata anche durante le dominazioni romana e bizantina, con alcune camere trasformate in una chiesa. Sulle pareti, per esempio, si possono ancora oggi ammirare degli affreschi raffiguranti una donna romana e diverse scene del Nuovo Testamento.
Dario Budroni