Borghi della Sardegna: i più belli da visitare
Gioielli ricchi di storia, cultura e bellezza naturale tutti da scoprire
Il nord della Sardegna ospita rinomate località famose per la propria storia e le tradizioni secolari, in cui i riti religiosi e le credenze popolari si intrecciano e danno vita a celebrazioni tutt’ora in uso e fonte di grande attrattiva turistica. Quali sono i borghi da non perdere? Scopritelo con voi!
Luogosanto, il borgo dell’Alta Gallura tra sacro e profano
Arroccato sulle pendici del granitico Monti Ghjuanni, il borgo di Luogosanto è popolato da poco meno di duemila abitanti, ma il suo territorio è ricco di siti archeologici e ospita ben 22 santuari religiosi. Il suo nome, che deriva dal latino “Locus Santus”, esplica perfettamente la natura spirituale di questo centro gallurese, meta di pellegrinaggio in tutte le stagioni per migliaia di persone e fedeli. La sua fondazione risale all’inizio del XIII secolo con l’arrivo dei francescani, che vi impiantarono un convento, uno dei primi realizzati con San Francesco in vita. Oggi quella struttura, dopo un attento lavoro di restauro, ospita il Museum Natività Beata Vergine Maria, centro di documentazione del Medioevo in Gallura, che ripercorre le vicende storico-religiose locali ed espone gli ex voto donati nei secoli alla Madonna bambina. A lei è dedicata la basilica di Nostra Signora di Luogosanto, realizzata in conci di granito con forme romaniche dai francescani e situata nel centro del paese. La chiesa è legata al culto dei Santi Nicola e Trano: venne eretta nel punto in cui, secondo la tradizione, la Madonna apparve ai frati per indicare le reliquie dei due santi. Il santuario possiede una Porta Santa che viene aperta ai pellegrini ogni sette anni per un anno intero. È una concessione che Papa Onorio III fece ai francescani nel Duecento per la scoperta dei corpi dei due santi. La Porta attuale fu realizzata nel 1700 da Luigi Luchetti. La leggenda narra che la piccola statua della Madonna all’interno della basilica sia stata rinvenuta dentro una cassa su una spiaggia vicino ad Arzachena. Tutti i santuari riprendono vita ancora oggi durante i numerosi riti religiosi celebrati nel corso dell’anno con processioni, feste patronali, feste campestri e varie commemorazioni. Interessante è cimentarsi in un’escursione tra le strade di campagna del territorio di Luogosanto, alla scoperta delle testimonianze storiche come il Palazzo Medievale di Lu Baldu, le piccole chiese campestri e le antiche abitazioni di campagna, gli stazzi, che un tempo erano al centro dell’organizzazione economica e sociale del nord Sardegna e oggi costituiscono il paesaggio storico della Gallura di un tempo, tra campi agricoli, vigneti, sugherete e affioramenti granitici. Da non perdere i vigneti di Piero Mancini, che offrono un'esperienza unica all’interno della tenuta di Balajana, dove sorge un antico stazzo gallurese finemente restaurato. Ad ogni visitatore viene proposta una visita guidata alla scoperta dei 18 ettari di uve selezionate. Sempre nel territorio di Luogosanto, in una valle circondata da sugherete antiche, crescono i vigneti della Cantina Siddùra. La cantina, al centro della tenuta, è perfettamente interrata al fine di sfruttare la coibentazione naturale data dal suolo. Le tenute sono visitabili ed è possibile partecipare a tour di degustazioni con esperti sommelier.
San Pantaleo, il borgo incantato incastonato nei graniti della Gallura
Dalle sue alture si gode di una vista mozzafiato sulla costa nord-orientale della Sardegna, a pochi chilometri da alcune delle spiagge più belle e rinomate nel territorio di Arzachena. Il borgo di San Pantaleo, frazione del Comune di Olbia sul massiccio di Cugnana, è a buon diritto definito da tutti un “paese degli artisti”. Qui l’arte contemporanea si intreccia con la storia e le tradizioni più autentiche della Gallura. Nato a fine XIX secolo attorno a una chiesetta dedicata a San Pantaleo, allora campestre, ha visto crescere nel tempo le sue case in maniera regolare, costruite secondo il modello tipico dello stazzo gallurese. Il borgo offre scorci scenografici, scelti e immortalati anche in numerose scene di film, anche internazionali. Grande attrazione è il suo mercatino del giovedì, che viene installato nella piazza principale davanti alla chiesa tra le aiuole di oleandri durante il periodo estivo e richiama migliaia di turisti e visitatori. Nelle sue bancarelle è possibile trovare abiti anche pregiati, dal taglio sartoriale e unico, e acquistare prodotti dell’enogastronomia sarda a chilometro zero. Dal centro di San Pantaleo partono numerosi tour organizzati per effettuare escursioni a piedi e anche in bici nel suo territorio. Numerose sono le botteghe artigianali che costellano il centro della frazione, oltre ai ristoranti e locali che offrono un menù tradizionale con contaminazioni delle cucine internazionali. Tappa obbligatoria è l’aperitivo al tramonto al Café Nina, sulla piazza, e al ristorante Da Giagoni per una cena unica.
Aggius, il borgo gallurese immerso nel granito
Qui le tradizioni ataviche della Gallura più autentica, i suoi colori e i suoi tratti più caratteristici trovano la loro massima espressione: siamo ad Aggius, un piccolo borgo arroccato ai piedi di una costa granitica a 514 metri di altezza sul mare. Poco meno di 1500 abitanti popolano questo borgo, dove la cura delle case in granito chiaro, caratteristica distintiva di questo comune ricco di cave, colpisce i visitatori, così come i graziosi balconi con antiche ringhiere in ferro battuto, abbelliti da immancabili vasi sempre fioriti. L’economia del borgo di Aggius si basa sull’estrazione e la lavorazione della pietra granitica, ma il paese è rinomato anche e soprattutto per la produzione di tappeti e, in generale, per l'arte della tessitura. La cittadina ha ricevuto il prestigioso riconoscimento della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, grazie alle caratteristiche del suo centro storico e al meraviglioso contesto ambientale in cui è incastonata, oltre che per la sua grande e riconosciuta ospitalità. Il MEOC, Museo Etnografico intitolato a Oliva Carta Cannas, custodisce oggetti e macchinari originali che raccontano la storia, la cultura e le tradizioni di tutta la Gallura. Un altro museo cittadino, unico nel suo genere, è quello dedicato al Banditismo, ospitato nel palazzo della vecchia Pretura. Intorno al borgo si estende un vasto territorio ideale per escursioni naturalistiche, tra gli stazzi galluresi, tipici insediamenti rurali antichi, e siti archeologici. Di particolare interesse è il nuraghe Izzana, il più grande della Gallura. Aggius è uno dei pochi comuni galluresi ad aver conservato le secolari tradizioni legate ai riti della Settimana Santa. Dalla Domenica delle Palme alla Pasqua di Resurrezione, si susseguono celebrazioni che si svolgono secondo le spettacolari tradizioni di origine spagnola. La cucina tipica gallurese trova la sua massima espressione nei ristoranti e agriturismi del borgo: tappa obbligatoria è il ristorante "Il Muto di Gallura", l’Agriturismo "Stazzu Coiga", l’Agriturismo "Vintura" e il locale Wine & Food "Il Mosto".
Tempio Pausania, la cittadina amata da Fabrizio De André
Cittadina di circa 14 mila abitanti al centro della Gallura, situata ai piedi del Monte Limbara, Tempio Pausania è conosciuta anche come la “città di pietra” per il suo caratteristico centro storico, composto da edifici e pavimentazione in granito locale, con lunghi e affascinanti viali alberati. Nel suo territorio sorgono numerosi parchi e sorgenti di acqua gelida, considerata benefica e curativa per la salute. Nella cittadina, infatti, è stato dato ampio spazio alle fonti dove poter prendere l’acqua potabile; le più conosciute e belle sono quelle di Rinaggiu. Da sempre riferimento per l’entroterra gallurese, Tempio Pausania è sede vescovile e di tribunale. Citata come Templo in età giudicale, ha aggiunto il ‘secondo’ nome nel 1879 con riferimento all’antica sede di diocesi di Phausania. La città è celebre per la lavorazione di granito e sughero, a cui è dedicato il museo delle macchine del sughero, per i vini come il vermentino, il karana e il moscato, e per “lu carrasciali timpiesu”, carnevale allegorico per eccellenza, evento che ogni anno conta centomila presenze. Nella festa è incluso lu palu di la frisgiola, giostra equestre con protagonista un tipico dolce carnevalesco; un altro dolce tipico è lu acciuleddu ‘e meli. Li casgiatini sono i dolci pasquali, mentre i papassini sono quelli natalizi. Tra i piatti ‘regna’ la suppa cuata. Il clou della Settimana Santa sono la Via Crucis e lu Sgraamentu. Nel mese di agosto si celebrano i patroni San Paolo e la Vergine di Buoncammino. Il cantautore genovese Fabrizio De André la scelse come luogo del cuore. Era il lontano 1975 quando l’artista, insieme alla compagna Dori Ghezzi, acquistò la tenuta dell’Agnata, nelle campagne di Tempio. Centocinquanta ettari misti di boschi, pascoli e coltivazioni, con un vecchio casale di pastori, dove realizzarono un’azienda agricola con allevamento di vacche da latte. All’epoca, l’Agnata era uno stazzu semi abbandonato, con il casale tipico gallurese in granito su due livelli, risalente alla fine dell’Ottocento e immerso in una foresta di querce sempreverdi. Oggi L’Agnata è un noto boutique hotel dotato di un ristorante con cucina tipica gallurese.
Cannigione, il borgo sul mare
A soli 20 minuti di auto da Porto Cervo, troviamo Cannigione, una località perfetta per trascorrere una giornata al mare, godendosi il sole e nuotando in acque limpide. La spiaggia di Cannigione offre un mare cristallino dalle sfumature indaco e una distesa di sabbia bianca, ideale per le famiglie grazie ai suoi fondali poco profondi. Nelle vicinanze del villaggio di Cannigione, si trovano bar e ristoranti, oltre alla possibilità di noleggiare ombrelloni e sedie a sdraio. Un’altra spiaggia della zona è Mannena, una delle più estese di Arzachena. Con le sue acque trasparenti e incontaminate, offre un'atmosfera tranquilla, mai troppo affollata. Anche qui sono presenti servizi e punti per il noleggio di lettini e ombrelloni.
Situato nella regione della Gallura, Arzachena è un piccolo comune della Sardegna che combina paesaggi affascinanti, siti archeologici da visitare e spiagge dalle acque cristalline bellissima. Tra i siti di maggior interesse figurano le Tombe dei Giganti, imponenti strutture funerarie risalenti alla civiltà nuragica, e il Nuraghe Albucciu, una delle torri di pietra simbolo dell'antica cultura sarda. Il comune è anche sede di numerosi insediamenti preistorici, tra cui il Tempietto di Malchittu, che rendono questa zona un vero e proprio museo a cielo aperto. Il centro di Arzachena, con le sue piazze accoglienti e le stradine in pietra, conserva l'atmosfera tipica dei borghi sardi, offrendo al contempo una vasta gamma di servizi, ristoranti e attività per i visitatori. Da qui, è possibile esplorare l'interno montuoso della Gallura, caratterizzato da affascinanti paesaggi granitici e rigogliosa macchia mediterranea, o partire alla scoperta delle meraviglie dell'Arcipelago della Maddalena, un paradiso naturale protetto. È raggiungibile in soli 20 minuti di auto da Porto Cervo e negli anni è diventata sempre più amata e popolare, grazie alle sua posizione strategica che permette ai visitatori di soggiornarvi e di visitare le altre località nelle strette vicinanze. Clicca qui per scoprire cosa fare, cosa visitare e dove mangiare ad Arzachena!
Poltu Quatu, il fiordo nascosto della Sardegna del Nord
Situata tra due delle destinazioni più esclusive della Sardegna, Baja Sardinia e Porto Cervo, Poltu Quatu, che in dialetto sardo significa porto nascosto, è un elegante borgo composto da lussuose ville bianche che si sviluppano attorno a un porto alla fine di un lungo e stretto fiordo. Il canale naturale che dà vita a Poltu Quatu è circondato da pareti di granito coperte da una fitta vegetazione, che nascondono il borgo alla vista dall'esterno. Questa affascinante località, ideale per i visitatori che amano la privacy, è aperta a tutti, anche solo per una passeggiata tra le stradine del borgo e le imbarcazioni ormeggiate al porto. Per gli appassionati di diving, Poltu Quato è l'ideale per scoprire le meraviglie dei fondali marini. Tra le attività che consigliamo di non perdere: il whale & dolphin watching, ovvero osservare i delfini nel loro ambiente naturale. Ma offre anche molte attrazioni culturali e attira i visitatori per la bellezza naturale della zona, l'elegante shopping e la vivace vita mondana.
Leggermente più lontani, a circa 2 ore di auto da Porto Cervo, meritano una sosta Castelsardo e Bosa.
Castelsardo, la bellezza del borgo medievale
Per chi vuole godere di una costa incantevole e andare alla scoperta di un pezzo di storia che ha caratterizzato l’isola, il borgo medievale di Castelsardo, in provincia di Sassari, merita di essere visitato. Adagiato su un promontorio che si affaccia al centro del Golfo dell’Asinara, Castelsardo è una cittadina il cui territorio è ricco di bellezze naturalistiche, splendide insenature e baie, oltre a un caratteristico porto. L’artigianato e i prodotti tipici dell'enogastronomia ne fanno una località turistica molto apprezzata. Da visitare le sue spiagge: Le Celestine, Stella Maris, La Madonnina, La Vela Blu, Sacro Cuore Ampurias, La Marina e Lu Poltu di la Rena. La località ospita il suggestivo Castello dei Doria. Il Castello di Castelsardo, anche conosciuto come Castello Bellavista, è un castello collinare in gran parte conservato, arroccato su un masso. Sia la cittadina che il castello furono protetti nel Medioevo da una cinta muraria, i cui resti sono ancora visibili oggi. Il complesso è visitabile tutto l’anno, dal lunedì alla domenica. A Castelsardo sono presenti diversi musei, come il Museo dell'Intreccio del Mediterraneo (M.I.M.), il Museo delle Origini Genovesi (M.O.G.), il Museo Ampuriese, il Nuraghe Paddaggiu e la famosa Roccia dell'Elefante. Famosa in tutta l’isola è la Settimana Santa di Castelsardo. Ricca di contenuti e valori spirituali, la Settimana Santa di Pasqua è l'espressione integra del suo antico rituale, che unisce religione, arte e cultura. "Lu Linissanti", ossia il lunedì della Settimana Santa, parte dalla chiesa di Santa Maria per farvi poi ritorno: è considerata la processione pasquale più importante della Sardegna. Ogni anno, il borgo di Castelsardo organizza uno dei Capodanni più divertenti della Sardegna, con grandi artisti italiani e festeggiamenti per tutto il mese di dicembre. Da segnalare anche gli eventi estivi, tra cui Castelsardo diVino, uno degli appuntamenti più belli dell’estate, che si svolge il 20 luglio. In questa occasione è possibile passeggiare tra i vicoli del centro storico gustando un bicchiere di vino locale. Un altro appuntamento estivo imperdibile è il Ferragosto: tre giorni di musica e divertimento per il Ferragosto Castellanese. Le specialità tipiche della cucina del borgo sono tutte a base di pesce. Aragoste, frutti di mare, astici, granseole, triglie, pesci San Pietro e ricci sono gli ingredienti principali di questi squisiti piatti. Numerosi locali e ristoranti tipici, specialmente nel centro del borgo, offrono queste prelibatezze, in un ambiente sempre molto animato, con ottimi ristoranti e una vivace vita notturna. Da non perdere la Zuppa alla Castellanese e l’aragosta alla Castellanese, specialità del borgo pescate nelle acque locali. La particolarità di quest’ultimo piatto è la salsa, preparata con le uova dell’aragosta. L’aragosta viene bollita separatamente e servita con la salsa.
Bosa, il borgo dal fascino multicolor
Lungo la costa centro-nord dell’isola si trova questo piccolo borgo di origini antichissime. Attraversato dal fiume Temo, l'unico fiume navigabile della Sardegna, Bosa è rinomata per le sue tipiche case colorate dai toni pastello, i balconi in ferro battuto e i vicoli stretti del centro storico, che donano un’atmosfera magica alla cittadina, contribuendo a conferirle il titolo di uno dei borghi più belli d’Italia. Denominato "Sa Costa", il borgo antico si trova ai piedi della collina di Serravalle, su cui sorge il castello dei Malaspina, costruito nel 1112 (XII secolo), che ha quindi circa 900 anni di storia. Fu la presenza del castello a determinare l'evoluzione urbanistica del borgo. Le case cominciarono a essere costruite ai piedi del castello per ottenere protezione, dando vita al quartiere medievale, noto appunto come "Sa Costa", ossia "La Costa". Le vie del centro storico sono accessibili solo a piedi, caratterizzate da un dedalo di stradine strette, vicoli e incantevoli porticati. Numerose sono le botteghe artigianali dislocate nel centro della cittadina, dove è possibile acquistare gioielli realizzati con la lavorazione del corallo, nella Bottega Orafa Artigiana Sotgiu nel centro storico, e oggetti in filigrana d’oro e filet. Una tappa consigliata è anche lo shop di Esedra Sardegna. Rinomata è anche la qualità dell’olio prodotto in questa zona. Il territorio di Bosa comprende 580 ettari di oliveti con circa 60 mila piante. I produttori, tra aziende a conduzione familiare e piccole imprese, sono tra i mille e i milleduecento. I vini di Bosa, in particolare la Malvasia, sono anch’essi molto apprezzati. La Malvasia ha ottenuto il marchio DOC. Da visitare la Cantina Giovanni Battista Columbu con il suo albergo diffuso "Aghinas" e la sua enoteca, dove è possibile degustare questo rinomato vino. Per chi ama il mare e le spiagge, imperdibile è una visita a Bosa Marina, a circa due chilometri dal centro del borgo. Frazione di Bosa sul mare, qui si trova la famosa spiaggia che si aggiudica spesso le 5 vele da Legambiente per la pulizia delle acque. Un chilometro di spiaggia sabbiosa, con fondali bassi, è ricco di stabilimenti attrezzati, punti ristoro e location dove praticare sport acquatici. Alla fine del lido, un molo collega la spiaggia di Bosa Marina con l’isola rossa, dove spicca una torre aragonese.